Alla maratona di Berlino 2022 ha tagliato il traguardo in 2 ore, 1 minuto e 9 secondi

Gli appassionati di atletica lo chiamano ‘Goat’, un acronimo che giocando sulla parola inglese capra significa ‘Greatest of all time’, il più grande di sempre. Difficile considerarlo diversamente: alla maratona di Berlino 2022 Eliud Kipchoge ha tagliato il traguardo in 2 ore, 1 minuto e 9 secondi, battendo il precedente record di 30 secondi. E quel record era suo. Ma soprattutto, è stato il primo uomo a scendere sotto il muro delle due ore, in una maratona ad hoc organizzata al Prater di Vienna, una gara non regolamentare ma egualmente storica. “So per certo che qualcuno romperà quella barriera su un percorso regolare, mancano solo 69 secondi”, dice intervistato da LaPresse. “Il mio obiettivo è sempre quello di migliorarmi – spiega – voglio continuare a farlo finché potrò correre con il cuore e la mente, e finché il mio corpo starà bene”.
 
Com’è essere Eliud Kipchoge? Immagino che a volte essere l’uomo più veloce sulla maratona, il record maker, possa essere sopraffacente… Come gestisci la pressione?
Posso dire che non è diverso da come ci si deve sentire ad essere te. Sono un normale essere umano, che ama stare con la sua famiglia e a cui piace essere amico delle persone che lo circondano. Per quanto riguarda la mia carriera sportiva, mi sento privilegiato per aver avuto finora successi e una carriera lunga e in salute. Non sento la pressione. Confido nella mia preparazione e quando sto bene e in buona forma credo davvero che nessun essere umano sia limitato. Questo mantra mi permette di raggiungere i record. Perché correre si fa con il cuore e con la mente. Non solo con le gambe.
 
Nel 2018 hai stabilito un record mondiale sulla maratona a Berlino. Tre anni dopo sullo stesso percorso hai infranto il tuo tempo di 30 secondi. Qual è la differenza tra queste due gare? È stato più difficile fissare un obiettivo quando eri tu l’uomo da battere? Ti bastava un solo secondo per il nuovo record, hai fatto molto meglio. Qual è stata la tua spinta?
Il mio obiettivo è sempre spingere me stesso, migliorare me stesso. Non è solo quello di stabilire un nuovo record mondiale, ma di offrire la mia migliore gara possibile. Cerco sempre di dare il massimo, motivo per cui ho battuto il mio record mondiale quest’anno a Berlino di 30 secondi.
 
Com’è cambiato il tuo allenamento in questi tre anni?
Ho continuato a lavorare molto duramente con la squadra. Dico sempre che la corsa è uno sport di squadra. Senza il supporto del mio allenatore, dei miei fisioterapisti, degli atleti con cui mi alleno, dei miei pacer non sarei mai arrivato così lontano. Negli ultimi anni ci siamo allenati molto insieme per spingerci a vicenda. La tecnologia ci ha anche fornito più dati sul nostro allenamento e alimentazione. Posso monitorare il mio allenamento utilizzando il mio orologio Coros e i miei allenatori possono controllare i miei dati. Abbott Libre Sense aiuta a monitorare il mio glucosio. Anche questo ha contribuito a migliorare.
 
Cosa fai per allenare la mente? Mediti, o altro?
Leggo molti libri. Libri di altre persone che mi ispirano e portano grande conoscenza o saggezza su come avere una mente forte e pacifica.
 
Come affronti una mancanza di motivazione? Per esempio, quando non hai voglia di allenarti?
È normale per tutti, qualche volta, non avere voglia. Sono il primo ad ammettere che in alcuni giorni devo farci i conti. Ma è il modo in cui lo affronti che conta e definisce il tuo successo finale. Mi spingo ad allenarmi comunque. Per esempio, quando piove, so che anche gli altri devono affrontarlo e so che andranno a correre a prescindere, quindi mi alleno comunque. E normalmente quando sono a metà strada arriva la motivazione. Vedo che le persone stanno cambiando la loro vita grazie a quello che sto facendo e questo è ciò che mi dà felicità e motivazione. Mi spinge ad alzarmi dal letto ogni mattina.
 
Cosa ami e cosa odi di più delle maratone?
Correre per me è libertà. Non importa chi sei, da dove vieni, chiunque può correre. Se vuoi stare tranquillo, dovresti andare a correre. Posso dire che non odio nulla della maratona. Certo è molto difficile, certo il corpo fa male, ma fa tutto parte della maratona stessa. È esattamente ciò che la rende così eccezionale alla fine.
 
Hai parlato molto dell’importanza dell’allenamento di gruppo. Come fa la differenza in questo sport? Si parla sempre della ‘solitudine del maratoneta, e tu dici che invece non è così.
Ci credo davvero. Hai bisogno che di allenarti con i tuoi compagni di squadra, di spingersi a vicenda e, cosa più importante, di fidarsi l’uno dell’altro. Dico sempre che il 100% di me non è niente rispetto all’1% dell’intero team e questo dimostra quanto sia importante il lavoro di squadra.
 
Potresti descrivere la tua giornata? Come ti alleni, cosa mangi?  Ho sentito che trascorri la maggior parte della settimana lontano da casa, come gestisci la separazione dalla tua famiglia?
Il duro lavoro, la determinazione e la disciplina sono importanti per chiunque voglia avere successo in qualcosa nella vita. Che può essere nell’atletica, in altri sport, a scuola o al lavoro. Ma devi concentrarti e continuare a migliorarti. Non sarà sempre facile, ma devi superare le difficoltà e credere in te stesso. Non ci sono veri limiti solo quelli che creiamo nella nostra mente.
Per quanto mi riguarda, durante la settimana rimango al campo di addestramento a Kaptagat lontano dalla mia famiglia, così posso concentrarmi completamente sul mio allenamento. Certo, mi mancano molto, ma li vedo nei fine settimana e trascorro molto tempo di qualità insieme. Dopo ogni maratona ho anche del tempo libero che passo interamente a casa con loro.
 
Cosa ne pensi della tecnologia nella corsa? Guardando le scarpe, c’è una bella differenza tra quelle che usavamo solo qualche anno fa e quelle che sono sul mercato ora. Fanno davvero la differenza?
Nel mondo in cui viviamo, tecnologia e sviluppo vanno di pari passo. Guardando ad altri sport, alcuni come la Formula 1, sono guidati dalla tecnologia e dallo sviluppo. Anche nella corsa secondo me è importante. Ad esempio, le scarpe. Per me, il più grande vantaggio è che accelerano il recupero: se ti alleni duramente, aiutano i tuoi muscoli a recuperare più velocemente. Ora abbiamo anche la tecnologia per la nutrizione. È una vera scienza, proprio come il nostro abbigliamento e i nostri orologi Coros. Uso un sensore di glucosio Abbott per monitorare cosa sta succedendo all’interno del mio corpo, posso vedere quando il mio glucosio è alto o basso, mi permette di cambiare quello che mangio e selezionare il cibo giusto per darmi energia per correre e recuperare. Siamo stati in grado di adattare la mia strategia per assicurarci che il mio corpo avesse il rifornimento giusto durante la gara.
 
Hai corso una maratona infrangendo il muro delle 2 ore. Pensi che un record simile su un percorso regolare sia vicino?
So per certo che un giorno qualcuno romperà la barriera su un percorso regolare. Siamo a soli 69 secondi di distanza.
 
Pensi di poter fare meglio di così? Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
Finché potrò correre con il cuore e la mente e il mio corpo si sentirà bene, voglio continuare a spingermi oltre. Ho già detto che completare tutti e sei le Abbott World Marathon Majors, è uno dei miei obiettivi, e lo è ancora. Credo che se sali su un ramo raggiungerai il successivo, il che significa che mi spingerò sempre oltre i limiti di ciò che è possibile.
 
Cosa vedi nel tuo futuro? Ti piacerebbe allenare?
Per ora, sono ancora molto motivato a correre. Voglio continuare a farlo finché la mia mente e il mio corpo me lo permetteranno e finché avrò ancora degli obiettivi da raggiungere. Credo anche nel potere delle generazioni future e voglio sostenerle con la mia fondazione. L’istruzione è fondamentale, stimola la crescita e lo sviluppo. La sostenibilità è importante, dobbiamo prenderci cura del pianeta affinché le generazioni future possano respirare aria pulita. Quando smetto voglio continuare a ispirare gli altri. Insieme possiamo creare un futuro luminoso.
 
E quale sport ti piace o avresti praticato se non fossi stato un runner?
Mi piacerebbe giocare a tennis e mi piace guardare il calcio inglese perché sono un tifoso del Tottenham Hotspur. Ammiro molto anche ciò che Lewis Hamilton ha mostrato in Formula 1. Con la mia famiglia, cerchiamo di guardare la F1 insieme quando possiamo.
 
Quale pensi sarà la tua eredità? In che modo Kipchoge ispirerà la prossima generazione di runner?
La INEOS 1:59 Challenge e i miei record mondiali hanno dimostrato che nulla è impossibile. Il duro lavoro, la dedizione e la disciplina possono portare a grandi risultati. Spero che altre generazioni spingano nella stessa direzione. Per correre con il cuore e con la mente. Io credo nel vivere una vita semplice perché mi aiuta a concentrarmi, così posso essere chi ho bisogno di essere. Quando sento i bambini urlare il mio nome, voler essere come me e rendere i loro paesi un posto migliore, rispettando gli altri, questo mi rende molto felice. Vedere come li ispiro. Voglio che credano in se stessi, perché qualunque cosa tu voglia ottenere, se credi in te stesso e lavori sodo, puoi farcela.

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