L'episodio raccontato in una story su Instagram: "È stato racial profiling, basato su preconcetti e non fatti"

Daisy Osakue, discobola della nazionale italiana di atletica leggera, denuncia su Instagram un episodio di razzismo nei suoi confronti: sarebbe stata fermata in un negozio di Torino e presa per ladra solo a causa del colore della sua pelle. “Mi hanno fermato tra tantissima gente, io stavo scendendo le scale, mi ha fermato come se stessi rubando tutto il negozio. Mi dà molto fastidio”, ha detto l’azzurra, i cui genitori sono nigeriani. L’episodio sarebbe avvenuto in uno store della Apple. “Mi serviva un adattatore nuovo per il mio cellulare, vado al piano di sopra e prendo l’adattatore. A un certo punto vado giù per vedere un po’ di cuffie e sento qualcuno che si ferma davanti a me. Mi blocca e mi fa ‘devi pagare prima di andare'”, ha raccontato l’atleta piemontese, che spiega di aver risposto “in che senso? Sto andando giù, pagherò giù”. “Sto solo facendo il mio lavoro“, la controreplica dell’addetto. “Guarda, senza offese, hai bloccato me e non hai bloccato altra gente, perché? – ha ribattuto Osakue – A quel punto ho preso il portafoglio, ho tirato fuori il tesserino e gli faccio ‘hai beccato l’unico militare di colore e l’hai bloccato perché pensavi stesse rubando'”.

 

“Racial profiling”

“Capisco che stava lavorando, la gente ruba e tutto quello che vuoi ma il ‘racial profiling’ resta ‘racial profiling’ e quando ci sono più persone dimostri che ti basi su preconcetti e non fatti“, la riflessione di Osakue, che ha aggiunto che “sono stati stracarini i ragazzi di Apple che si sono scusati”. Non è la prima volta che Osakue è vittima di un episodio discriminatorio: il 29 luglio 2018 a Moncalieri, in provincia di Torino, era stata colpita da un uovo lanciato da un’auto in corsa che le aveva procurato un’abrasione alla cornea.

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