“Mi hanno fermato tra tantissima gente, io stavo scendendo le scale, mi ha fermato come se stessi rubando tutto il negozio. Mi dà molto fastidio”. Daisy Osakue, atleta delle nazionale italiana, denuncia attraverso una story su Instagram quello che ritiene un episodio di razzismo avvenuto ieri a Torino in uno store della Apple.

“Mi serviva un adattatore nuovo per il mio cellulare, vado al piano di sopra e prendo l’adattatore. A un certo punto vado giù per vedere un po’ di cuffie e sento qualcuno che si ferma davanti a me. Mi blocca e mi fa ‘devi pagare prima di andare'”, ha raccontato la discobola, che spiega di aver risposto: “In che senso? Sto andando giù, pagherò giù”. “Sto solo facendo il mio lavoro”, la controreplica dell’addetto.

“Guarda, senza offese, hai bloccato me e non hai bloccato altre gente, perché? – ha ribattuto Osakue – A quel punto ho preso il portafoglio, ho tirato fuori il tesserino e gli faccio ‘hai beccato l’unico militare di colore e l’hai bloccato perché pensavi stesse rubando”. “Capisco che stava lavorando, la gente ruba e tutto quello che vuoi ma il ‘racial profiling’ resta ‘racial profiling’ e quando ci sono più persone dimostri che ti basi su preconcetti e non fatti”, la riflessione di Osakue che ha aggiunto che “sono stati stracarini i ragazzi di Apple che si sono scusati”.

Non è la prima volta che Osakue è vittima di un episodio discriminario, sempre a Torino: il 29 luglio 2018 a Moncalieri, in provincia di Torino, è stata colpita da un uovo lanciato da un’auto in corsa che le ha procurato un’abrasione alla cornea.

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