L'ex cestista americano, cresciuto in Italia, perse la vita in un incidente in elicottero in California
Sono passati due anni dalla morte di uno degli atleti più famosi e amati al mondo. La vita di Kobe Bryant, ex campione dell’Nba, fu spezzata a soli 42 anni il 26 gennaio 2020, assieme a quella della figlia 13enne Gianna, e di altre sette persone, in un incidente in elicottero avvenuto nei pressi di Casabalas, in California. La morte dell’ex cestista americano fece in un attimo il giro del globo e provocò dolore e choc in tutto il mondo dello sport e non solo.
L’incidente
Il velivolo su cui si trovava Bryant, che stava accompagnando la secondogenita agli allenamenti di basket, si levò in volo nonostante le condizioni meteo non ottimali. Precipitò in picchiata e si schiantò al suolo: secondo la versione ufficiali delle autorità di volo americane il pilota commise degli errori a causa del disorientamento provocato dalla nebbia.
L’infanzia in Italia
Bryant ha lasciato la moglie Vanessa e altre tre figlie nate dalla loro unione, oltre che un enorme vuoto in tutti i tifosi e gli sportivi che tanto lo avevano amato, anche in Italia. Perché il futuro campione dei Los Angeles Lakers è cresciuto a Reggio Emilia, dove visse con la famiglia per alcuni anni. La città, un anno dopo la tragedia, ha deciso di dedicare una piazza a lui e alla figlia scomparsa.
Kobe Bryant nella Hall of Fame
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