Il pilota della Red Bull si conferma più forte dei rivali in pista e delle polemiche sul budget cap
‘Freddo’ e vincente, sempre e comunque, anche nel turbine delle polemiche. Verstappen concede il bis iridato e nonostante i giorni caldi dell’inchiesta Fia sul budget cap 2021 della Red Bull che minano il suo primo titolo iridato, l”olandese’ volante è andato avanti come un caterpillar e ha calato il bis, quasi a voler dimostrare che resta lui l’uomo da battere e il talento del futuro. Stavolta la sua cavalcata trionfale rispetto alla scorsa stagione è stata molto più semplice, senza finali thriller, ‘safety car’ apparse all’ultimo giro dell’ultimo Gp, tra sorpassi finiti sotto la lente dei commissari. Altro che Abu Dhabi che ancora resta una ferita aperta con profondi strascichi, anche se quello che è successo in Giappone farà a sua volta discutere a lungo.
Il ‘Verstappen parte seconda” è stato un film lungo e avvincente con meno brividi ma con tanta classe da mostrare alla platea mondiale, quella di un pilota impescrutabile per temperamento, a tratti irascibile ma dotato di un talento superiore alla media messo al servizio di una tecnica di guida da fuoriclasse. L’antagonista di riferimento Charles Leclerc, che ha raccolto in eredità da Lewis Hamilton il ruolo di sfidante, ha perso la scia dell’olandese a metà luglio, quando il talento della Red Bull ha salutato la compagnia lasciando agli avversari le briciole o quel che resta dei rimpianti. Nonostante abbia solo 24 anni SuperMax è già un veterano al quale si possono aggiornare pagine di storia. Da sempre è stato considerato un pilota programmato per vincere e lo ha confermato firmando il bis a dieci mesi dalla ‘prima volta’. Max è un tipo che ha sempre avuto una gran fretta di emergere e stupire. Non a caso è diventato il più giovane nella storia della Formula 1 ad aggiudicarsi un Gran Premio. Lo fece in Spagna, al Montmelò, nel 2016 resistendo all’inseguimento di un certo Miki Raikkonen. Allora aveva solo 18 anni, 7 mesi e 15 giorni (battuto il precedente record di Sebastian Vettel) e la strada di questo ragazzo di Hasselt appassionato di musica, era di fatto tracciata. Il Mondiale è sempre stato il suo chiodo fisso, il suo primo punto di arrivo. Ora non intende staccarsi più. Sui kart iniziò a farsi vedere per carattere, determinazione e voglia di arrivare.
Se il titolo 2021 è valso doppio per come è stato conquistato, resistendo alla pressione e alla tenacia di un cannibale come Lewis Hamilton, il bis è frutto di una maturità ancora più marcata: meno isterie e più lucidità, una capacità unica nel leggere la corsa coadiuvato anche da un team e un paddock che ha ridotto al minimo gli errori. Le strategie sono quasi sempre state vincenti, come dimostrano i 12 Gp stagionali conquistati. Verstappen mosse i primi passi nel mondo delle competizioni ad appena 6 anni partecipando alla prima gara di kart della sua vita, e al primo campionato a 8 anni. Dimostrò subito la sua predisposizione naturale e istintiva alla velocità. La corona iridata la inseguiva dal 2017 da quando la Red Bull gli ha messo in mano una macchina per vincere. L’anno scorso ha scalzato l’egemonia delle Mercedes tanto che lo strapotere di Hamilton era diventato per Verstappen una vera ‘mission’.
Quest’anno ha preso le misure alla Ferrari per darsi alla fuga, sfruttando l’anno no delle Mercedes. Verstappen promise a se stesso di diventare il numero uno già nel 2015 quando, dopo il terzo posto al campionato europeo di Formula 3 (con 10 gare vinte) la Toro Rosso lo ingaggiò suscitando scalpore tra gli addetti ai lavori per averlo fatto esordire a soli 17 anni non avendo ancora l’età per la patente stradale. Una eccezione che resterà tale dato che il nuovo regolamento prevede che adesso i prossimi debuttanti dovranno aver raggiunto almeno la maggiore età. Anche in questo Verstappen è dunque un pilota unico e inimitabile. Quest’anno ha confermato una evidente crescita psicologica diventando più riflessivo, meno irruento e soprattutto più calcolatore. Doti di saggezza, proprie di un veterano, che gli hanno permesso di portare a casa ancora una volta il massimo risultato.
In questa stagione un solo ritiro (in Australia), 12 vittorie (record personale) e 14 podi diventando l’uomo da battere dopo cinque Gp. A quattro gare dalla fine ha vinto 32 Gp in carriera con 74 podi in 158 gare, una media da campione del mondo. Il circus avrà a che fare con un supereroe per altri anni ancora. Un pilota insaziabile che appare molto più forte del ‘budget cap‘.
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