È il primo di una lunga serie di ‘match ball’. Fregiare Max Verstappen del terzo titolo consecutivo è da mesi solo una questione di tempo e l’ora giusta per celebrare il ‘cannibale’ olandese, vincitore di 13 Gp sui 16 al momento disputati, può scoccare già sabato nella sprint race del Gp del Qatar. Sul tracciato di Losail il talento 26enne si presenta con un vantaggio enorme sul compagno di scuderia Sergio Perez, 177 punti su 180 ancora da distribuire. Al campione in carica ne bastano dunque tre appena sul messicano per abbassare di fatto il sipario su un Mondiale che ha avuto un solo ed unico padrone, lasciando ai rivali le briciole, ovvero la caccia alla seconda piazza, sia per la classifica piloti che per quella costruttori, gia vinta dalla Red Bull. La festa potrebbe dunque iniziare alla vigilia del Gp chiudendo almeno sesto la ‘sprint race’ in Qatar e laurearsi così campione in un giorno feriale. Un altro piccolo primato che arricchirebbe un palmares già da sogno.
La storia della F1 racconta che ci sono stati altri sei precedenti di incoronazioni avvenute prima della domenica, a partire da Jack Brabham, primo nel 1959 a rompere la tradizione. Verstappen si mostra tranquillo, fedele al suo ruolo di dominatore e pronto a dare la zampata decisiva. L’obiettivo dell’olandese va però oltre la conquista del titolo. Punta a vincere più Gp possibili, aggiornare il record di punti e di podi, chiudere insomma le porte a chi osa soltanto bussare per prendersi una piccola fetta di gloria. Sergio Perez tutto questo lo sa bene. Con il titolo costruttori archiviato, l’unico stimolo che resta al messicano (che nelle ultime settimane si è affidato ad un mental coach) è quello di consolidare il più possibile il secondo posto nella classifica piloti. Un risultato che di fatto rappresenta l’obiettivo minimo per un pilota alla guida della vettura più vincente degli ultimi anni.
Il suo secondo posto non è affatto sicuro visto che Lewis Hamilton, nonostante una Mercedes andata ad intermittenza, è a -33 e negli ultimi due weekend gli ha recuperato 22 punti. “Per me non è andata bene né a Singapore né a Suzuka, però abbiamo imparato molto quello che è andato storto in Giappone, quindi mi aspetto di trovarmi in una posizione migliore questo weekend. Abbiamo imparato principalmente quale direzione prendere in termini di assetto, e abbiamo capito cosa sia andato storto e perché abbiamo interpretato male alcune cose. Speriamo di poter avere un fine settimana più lineare qui”, ha affermato il messicano. “È importante per me arrivare secondo in questo Mondiale perché non posso fare di più al momento: penso che tutti i piloti vogliano ottenere il miglior risultato possibile e la stagione migliore possibile. Per me sarà importante finire il campionato nel modo giusto”, ha aggiunto Perez che capisce il peso della sfida e deve guardarsi le spalle. Il Qatar mette in palio anche punti pesanti per la caccia al secondo posto nei costruttori, con la Ferrari che ora è a 20 punti sulla Mercedes (305 contro 285). La ‘rossa’, protagonista lo scorso anno per almeno mezza stagione, sta concentrando tutti i suoi sforzi per centrare un obiettivo che aiuterebbe l’intero team a immagazzinare un po’ di autostima in vista della prossima stagione. Quella dell’ennesimo riscatto.