Per il ferrarista è la prima vittoria nel circuito di casa
E’ il giorno del suo trionfo, quello atteso da una vita, da quando su quelle strade prendeva l’autobus per andare a scuola, sognava di fare il pilota di F1 e di vincere proprio lì, sotto casa. Charles Leclerc può finalmente vestire i panni nobiliari del ‘principe di Monaco’, dopo che per due volte, scattato in pole, si era visto beffare dal destino capace di sterzargli la gloria in maniera quasi irriverente.
Stavolta, la strada verso l’apoteosi è stata dritta e senza intoppi. Ha mantenuto la testa della corsa alla prima partenza, ha retto alla tensione dopo la bandiera rossa sventolata al primo giro per un maxi-tamponamento tra Sergio Perez e le due Haas e tornato in griglia si è ripetuto, tenendo la testa della corsa, dalla prima all’ultima curva, senza mai perdere la bussola, tenendo vive e affidabili le gomme per oltre 70 giri e alla larga da ogni imprevisto.
La vittoria di Leclerc celebra la rinascita della Ferrari che porta sul podio anche Carlos Sainz, terzo dietro alla McLaren di Oscar Piastri, talento sempre più in auge. Lo spagnolo della ‘rossa’, fortunato nel poter rimettersi in griglia dopo la foratura rimediata per tentare il sorpasso su Piastri, ha mostrato di essere un fidato scudiero, mai così felice di vedere il suo compagno di scuderia trionfare nel Gp di casa. Un modo di fare squadra che da tempo sta dando i suoi frutti.
“Non ci sono parole. Il fatto che per due volte sia partito in pole senza vincere rende questa vittoria ancora più bella. E’ la gara che mi ha fatto sognare di essere un pilota di F1. È stata una gara difficile, a livello emotivo, speravo che non succedesse nulla. Alla fine ho pensato più a mio papà che a guidare, ha fatto di tutto affinche io fossi qui, era il nostro sogno che io corressi qui e vincere”, ha dichiarato Leclerc appena sceso dall’auto, dopo essersi asciugato sudore e lacrime di gioia sfociata in un lungo grido liberatorio sotto il casco.
“Avevamo parecchio margine ma dovevamo fare 78 giri con le stesse gomme, la gestione è andata bene. La macchina è stata fantastica. E’ stato fatto un lavoro eccezionale negli ultimi mesi. La gente? Un enorme ringraziamento, c’erano così tante persone che conosco sulle terrazze, hanno significato tanto per questa gara”, ha aggiunto il monegasco che in quei giri si è visto scorrere tutta la sua carriera. “A Monza nel 2019 ero emozionato, ma oggi negli ultimi 15-20 giri ho vissuto la mia vita personale, cosa che non mi era mai successa. Ho pensato alle persone che oggi non ci sono più: mio padre, Jules, ed è stato difficile da gestire. Al tempo stesso per fortuna questo è stato il momento della gara in cui mi hanno lasciato spingere di più”, ha aggiunto una volta concluso il cerimoniale sul podio. “Questa emozione è data da un insieme di tante cose, come le due pole che per una ragione o l’altra non sono riuscito a convertire in vittoria. C’è stata tanta attesa, ma ne valeva la pena“, ha sottolineato.
Montecarlo scrive anche una nuova pagina. Dopo Miami, la Red Bull ha accantonato il suo guru Newey e da allora ha iniziato a faticare. Se a Imola Verstappen ha vinto solo grazie ad una scia favorevole in qualifica, oggi è rimasto fuori dalla top5, chiudendo sesto preceduto anche da Norris e Russell. Il fuoriclasse olandese non è mai stato in gara e nonostante sia chiaro che Montecarlo è una pista atipica. C’è la sensazione che la Red Bull stia vivendo un momento di grave difficoltà.
La leadership di SuperMax nella classifica piloti non sembra sia ad alto rischio ma per i costruttori la Ferrari ora è in pieno recupero portandosi a -24 dalla Red Bull, non più così fuori portata anche per la McLaren. Il Mondiale è ancora lungo e il Canada potrà dare tra due settimane altri indizi. Montecarlo intanto si conferma pista dove i sorpassi sono merce rara: nelle prime dieci posizioni sono arrivati al traguardo le stesse vetture scattate dalla griglia. Non proprio uno spot per lo show in una domenica che la Ferrari ricorderà per sempre. L’ultimo successo delle ‘rosse’ nel Principato risaliva al 2017, con Sebastian Vettel. Ma l’ultima volta che ci era riuscito un pilota Ferrari scattato dalla pole era nel lontano 1979 con Jody Scheckter che in quell’anno si laurerò campione del mondo.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata