Lo scenario che sta per delinearsi è da ritorno al futuro. Tutto dipinto di rosso speranza

Lo scenario che sta per delinearsi è da ritorno al futuro. Tutto dipinto di rosso speranza. Sfiorato il titolo costruttori per una manciata di punti al termine di una battaglia tenuta viva fino all’ultimo Gp, la Ferrari della gestione Vasseur guarda all’anno che verrà con una prospettiva completamente diversa, forte di una stagione appena conclusa non facile, segnata da importanti successi (tra tutti le vittorie di Charles Leclerc in ‘teatri’ simbolo della F1 come la ‘sua’ Montecarlo, Monza e Austin) ma anche da delusioni difficili da metabolizzare eppure contrassegnata comunque da un fattore essenziale chiamato ‘resilienza’. Essere riuscita pur nei momenti difficili a restare unita, ritrovarsi, tenere ben salda senza violente ‘sterzate’ una competizione interna non affatto semplice da governare come quella tra Leclerc e Sainz, così da riprendersi dai momenti più complicati (al Gp di Spagna si è registrato il massimo della tensione tra i due compagni di squadra e l’incrinatura per evidente di una convivenza fino ad allora pacifica) rendono il 2024 del Cavallino uno dei più simbolici sotto diversi punti di vista. Sono state infatti queste le chiavi di cambiamento che hanno valorizzato la gestione della casa di Maranello da due anni affidata a Frederic Vasseur capace di ridare serenità alla squadra dopo annate quantomai incolori, evitare scossoni e lavorare tutta per la stessa causa. Aver retto alle esigenze di un cavallino recalcitrante come Leclerc e alle volontà battagliere di un valido scudiero come Sainz mai così determinato nel far credere che la sua ‘cessione’ era un grosso sbaglio) testimonia la capacità di un manager di lungo corso che ha agito come un vero alchimista.

Ora, presa consapevolezza di essere tornata competitiva (50% in più di punti rispetto al 2023) e vincente (cinque successi di cui tre del monegasco e due dello spagnolo), la Ferrari si appresta per il grande salto ad affidare il meglio della sua tecnologia e della propria opera ingegneristica nelle mani del più vincente pilota di F1, come Lewis Hamilton. Il sette volte campione del mondo britannico è stato scelto prima ancora che iniziasse la stagione 2024 al posto dello spagnolo Sainz, pronto a fare coppia con Leclerc per vivere una stagione ancora da fuoriclasse dove i fan potranno puntare con maggiore fiducia tutto sul ‘rosso’ e sognare un titolo che tra i piloti manca dal 2007 con Kimi Raikkonen.

Il finale di campionato in forte crescita rispetto al calo di metà stagione è un altro elemento che fa ben sperare e testimonia come la Ferrari sia tornata ad essere convinta dei propri mezzi. Per arrivare pronta al 2025 si dovrà ora lavorare sulla cura dei dettagli, e soprattutto avere la capacità di prevedere le mosse di sviluppo della McLaren, fresca campione uscente nei costruttori, di una Red Bull che si è tenuta in piedi nel 2024 solo grazie alle capacità di guida di un genio della guida come Max Verstappen, e della Mercedes, anche essa invitata alla lotta a quattro per il prossimo anno. C’è però da capire quanto garanzia possa ancora dare a livello di prestazioni e risultati un pilota quasi 40enne dal recente passato glorioso, come Hamilton, soprattutto in una epoca della F1 dove stanno emergendo talenti sempre più precoci (se non precocissimi come Kimi Antonelli che debutterà nel circus proprio con la Mercedes a 18 anni).

Le sue ultime stagioni non sono state troppo proficue, ma dopo due stagioni di digiuno è tornato proprio nel 2024 alla vittoria a Silverstone e in Belgio. E questo è sufficiente a tenere alto l’ottimismo in casa Ferrari nonostante tra i fans non tutti siano favorevoli a quello che è stato definitivo come il vero colpo di mercato dell’anno in questo sport, un trasferimento che alimenta le speranze della Rossa di tornare a competere per i vertici. C’è chi prende in considerazione un precedente negativo quando 15 anni fa la Mercedes decise di mettere sotto contratto Michael Schumacher (dopo che tre anni prima aveva annunciato il suo ritiro) sperando potesse replicare i fasti vissuti in Benetton e Ferrari. Non andò bene. Con zero vittorie in tre stagioni dimostrandosi non più forte e dominante come in Mercedes speravano che fosse. Il rischio che possa accadere qualcosa di molto simile, visto che Lewis non è più veloce come un tempo, non è da escludere ma ad Hamilton la sconfitta del 2021 ancora brucia, e forse in Ferrari sente di poterla rimarginare definitivamente. Semai la convivenza con Leclerc potrebbe essere un problema, dato che Charles ha già cercato di insidiarsi per il titolo e non ha intenzione di fare il comprimario. Ma Hamilton in fondo non deve dimostrare più nulla. Si sente spinto ancora a migliorare per dimostrare che sebbene abbia 40 anni è forte anche per le generazioni che lo seguiranno. E inseguire i grandi sogni, come quello di conquistare l’ottavo titolo iridato, fa spingere oltre i limiti. 

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