Dorna ritira il numero '46' di Valentino Rossi

Una pennellata di ‘rosso’ accecante colora una giornata da inserire nel libro della MotoGp. Nel giorno in cui viene ritirato il numero ’46’ di Valentino Rossi, il Mugello non è mai stato così profondamente segnato dal made in Italy. E sotto un cielo plumbeo che ha reso la pista infida per l’umidità e la pioggia, il circuito dei sogni regala al pubblico toscano tre piloti italiani in prima fila, tutti su moto Ducati. Un filotto d’autore con Fabio Di Giannantonio che riporta in pole il team Gresini precedendo le ‘rosse’ della Vr46 Racing di Marco Bezzechi e Luca Marini. Quasi un omaggio al suo pigmalione Rossi, ora papà innamorato della sua Giulietta.

Per la casa di Borgo Panigale un trionfo ‘esagerato’ che va anche oltre. La scia rossa infatti continua con la quarta posizione in griglia della Ducati Pramac di Zarco e quella ufficiale di ‘Pecco’ Bagnaia, spiazzato da una pista umida dopo aver dominato le libere del mattino. Una ‘manita’ da record spalancata sul viso del campione del mondo, Fabio Quartararo, che con la sua Yamaha avrà di fronte in partenza un montagna ‘rossa’ da scalare. La pioggia, seppure leggera, ha dunque cambiato le carte diventando subito la vera protagonista delle qualifiche. A pochi secondi dal via la Q2 si è interrotta per alcuni minuti con tanto di bandiera rossa a causa di una caduta di Marc Marquez, incappato in un pericoloso high side alla curva 2 con la sua Honda andata per qualche istante a fuoco. A fine qualifiche lo spagnolo, che non si è mai davvero ripreso dall’infortunio del 2020 a Jerez, ha annunciato che dopo il Mugello lascerà il circus per alcuni mesi, accettando le indicazioni dei medici che gli hanno consigliato di sottoporsi nuovamente a un intervento chirurgico al braccio.

Da un talento pronto a ricostruirsi una carriera a chi come di Giannantonio ha il futuro davanti. La sua pole è vista come la svolta di una carriera per un rookie che ha tanta voglia di stupire. “Sto iniziando a capirci qualcosa solo adesso, in pista ero solo concentrato a spingere con quella pioggia e ho chiuso gli occhi – ha dichiarato il pilota romano -. Mi sono detto che bisognava crederci e ho fatto un gran giro. Che spettacolo la pole al Mugello con la Ducati e con questi tifosi”. Per lui, romano di conclamata fede giallorossa (tanto da portare stampato sul casco lo stemma della Roma per ricordare la vittoria della squadra di Mourinho in Conference), una settimana da incorniciare che potrebbe chiudersi in maniera perfetta.

Chi ha chiuso il cerchio definitivamente è Rossi che si è portato via il suo numero 46. La Dorna ha ufficialmente ritirato il numero iconico che ha contraddistinto la carriera del talento pesarese, che ha lasciato le corse lo scorso autunno. Un addio che porta però in dote una nidiata di piloti pronti a tenere alto il suo nome. Le Ducati del team Vr46 che si piazzano in prima fila al Mugello davanti a quella del team Gresini sono il frutto di un lavoro e una dedizione costante. Un Ducati Day immaginato solo nelle favole che la tifoseria della scuderia di Borgo Panigale sogna di poter replicare anche in gara. Nel nome del made in Italy.

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