Cresciuto nel 'mito' di Valentino Rossi, ha mosso i primi passi nelle categorie Minimoto e MiniGp

Quando nel 1997 Valentino Rossi vince il suo primo titolo mondiale, nella classe 125, in sella ad una Aprilia, a Torino pochi mesi prima nasce Francesco ‘Pecco’ Bagnaia, il pilota piemontese che ha riportato in Italia il titolo di campione del Mondo della MotoGp, 13 anni dopo l’ultimo trionfo del ‘Dottore’ nel 2009. E come tutti i bambini di quegli anni, proprio nel ‘mito’ di Valentino cresce anche il giovane Bagnaia, che dopo aver mosso i primi passi nelle categorie Minimoto e MiniGp, esordisce in Moto3 nel 2013.

Nel primo anno non ottiene successi e decide di abbracciare subito il progetto del neonato Sky Racing Team VR46, il team che porta la firma del suo ‘idolo’ Valentino Rossi. Nel 2015 ottiene il suo primo podio, mentre per i primi successi bisogna attendere il 2016 quando il pilota torinese conquista il GP di Assen e quello della Malesia. L’anno successivo passa in Moto2 di nuovo con il Team VR46 e nel 2018 conquista il suo primo titolo Mondiale al termine di una stagione trionfale che lo vede vincere in Qatar, in Texas, in Francia, Olanda, Austria, San Marino, Thailandia e Giappone. Bagnaia si laurea campione in Malesia, con un terzo posto a Sepang. Sembra un segno del destino, visto che proprio sul difficile circuito malese Pecco conquista anche il suo primo titolo nella classe regina.

La scalata ai vertici della MotoGp inizia nel 2019 in sella a una Ducati del team satellite Pramac. Nel primo anno il torinese porta a casa 54 punti nel mondiale in una stagione condizionata però da diversi ritiri frutto dell’inesperienza e del necessario apprendistato con i bolidi della MotoGp. A Philip Island però si intravede il talento del pilota Ducati quando conquista una ottima quinta posizione dopo una clamorosa rimonta dal quattordicesimo posto in griglia. Il 2020 è l’anno della pandemia e Bagnaia deve fare i conti con un infortunio alla tibia che lo costringe a saltare le gare in Repubblica Ceca, Austria e Stiria. Pecco conquista però il suo primo podio a Misano. Nel 2021 arriva la ‘chiamata’ dal team ufficiale, dove prende il posto del veterano Andrea Dovizioso. È l’ultimo campionato MotoGP di Valentino Rossi, si chiude un’epoca e in molti vedono proprio in Bagnaia il suo potenziale erede. Il torinese conquista il primo successo in MotoGP sul circuito di Aragon, si ripete a San Marino, nel GP dell’Algarve e nel Gran Premio della Comunità Valenciana ma il titolo Mondiale va al suo amico e rivale Fabio Quartararo.

Dopo il secondo posto dello scorso anno, in questa stagione Pecco parte in sordina poi a Jerez arriva la prima vittoria stagionale. Bagnaia si ripete al Mugello, poi una serie di cadute lo fanno scivolare indietro anche di 91 punti dal leader Quartararo. Dopo il Gp di Germania, decima prova iridata, il Mondiale sembra dover rimanere un sogno e invece poco prima della pausa estiva, inizia una cavalcata trionfale che lo porta a vincere ad Assen, poi a Silverstone, in Austria e a Misano. Nel Gran Premio d’Aragona interrompe la sua striscia di vittorie (quattro consecutive) arrivando secondo dietro ad Enea Bastianini. Dopo il ritiro in Giappone ottiene due terzi posti, in Thailandia e in Australia salendo in testa alla classifica generale. In Malesia vince ancora e di fatto spegne le ultime chance di Quartararo. A Valencia l’apoteosi, con il titolo di campione del Mondo festeggiato con la fidanzata Domizia Castagnini al ritmo di musica, di cui è un grande appassionato. C’è da stare sicuri, infine, che presto un cimelio a ricordo del suo trionfo farà bella mostra nel Museo della Juventus, squadra di cui è grandissimo tifoso proprio come il suo grande rivale Quartararo.

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