Non basta ai Condors lo show di Caeleb Dressel
Una chiusura in bellezza. Con l'attesissima sfida a distanza nella skin race dei 50 stile libero tra Florent Manaudou e Caeleb Dressel, il campione olimpico di Londra 2012 contro il fresco campione del mondo. Il primo è tornato di recente dopo una parentesi nella pallamano per preparare Tokyo 2020, il secondo è considerato in patria – e non solo – l'erede naturale di Michael Phelps. L'emozionante gara a eliminazione, l'ultima in programma, che prevede il 'taglio' da otto a quattro atleti, da quattro a due, ha infiammato il pubblico della Felice Scandone, che ha ospitato la seconda tappa dell'International Swimming League, e incoronato il fuoriclasse americano, che dopo aver saltato l'esordio a Indianapolis si è rifatto con gli interessi a Napoli, battendo nel testa a testa finale il rivale francese. Che probabilmente avrà ritrovato quella adrenalina che l'ha convinto a tornare a dare spettacolo in piscina.
Dressel è stato eletto MVP della tappa campana grazie ai suoi 57,5 punti, frutto delle vittorie nei 100 stile, 50 farfalle e nella skin race, ma non può essere completamente soddisfatto. Capita anche questo nell'era del nuoto a squadre 2.0: i suoi Cali Condors, in testa per quasi tutto l'evento, hanno subito il sorpasso del finale da parte degli Energy Standard, che hanno piazzato una doppietta nella skin race femminile (Sjostrom davanti a Heemskerk) e il secondo posto di Manaudou in quella maschile, confermando il risultato ottenuto a Indianapolis, seppur con un margine decisamente più ridotto, di appena due punti e mezzo. "Fa male arrivare secondi, ho fatto il massimo che potevo – ha spiegato il campione americano – Non ho mai visto niente di simile, mi sono sentito parte di questo gruppo fin da subito". "Non abbiamo fatto piani, è stata una bellissima battaglia – ha evidenziato Chad Le Clos, capitano degli Energy Standard, al termine delle gare – Entrambi i team sono stati fantastici, è stato un grande show". Peggio è andata agli Aqua Centurions, che non sono riusciti a difendere il terzo posto per appena mezzo punto dall'assalto dei DC Trident (322 a 321,5). Gli squilli di Simone Sabbioni nei 100 dorso e di Nicolò Martinenghi nei 100 rana, secondi nelle loro prove, e la buona prova di Kristian Gkolomeev nella skin race non sono bastati alla squadra di matrice italiana per evitare sul filo del rasoio il quarto posto. Che tuttavia non ha frenato l'entusiasmo di Napoli, che si è scoperta pazza di questa nuova competizione.
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