Energy Standard e London Roar sono le ultime due finaliste
Un testa a testa serrato, fino all'ultima vasca. Ma che alla fine premia la squadra che può contare sui migliori atleti al mondo nelle skin race. Gli Aqua Centurions salutano con onore l'International Swimming League chiudendo in quarta posizione ma non senza cedere l'onore delle armi. Bravi a difendere il terzo posto fino alle due gare a eliminazione sui 50 metri che hanno chiuso il programma della due giorni londinese, il team di matrice italiana ha incassato il sorpasso da parte degli Iron proprio nel finale, con i successi di Ranomi Kromowidjojo e Vladimir Morozov rivelatisi determinanti in classifica (369,5 punti contro i 333,5 punti dei 'centurioni'). Stessa sorte, a conferma dell'importanza delle skin race, è toccata ai London Roar (458,5), che dopo aver condotto per due terzi di gara hanno dovuto cedere il passo all'ultima bracciata agli Energy Standard (467,5), che restano così l'unica squadra imbattuta nell'Isl e si presentano con i favori del pronostico alla finale di Las Vegas del 20-21 dicembre. I padroni di casa – che a loro volta hanno staccato il pass per la Final Four in Nevada – hanno mostrato una maggiore profondità di roster nonostante qualche assenza pesante (su tutte quella del campione olimpico nei 100 stile Kyle Chalmers) ma alla resa dei conti hanno pagato a caro prezzo una performance non all'altezza nelle skin race. I due secondi posti di Sarah Sjostrom e Florent Manaudou, battuti da Kromowidjojo e Morozov, sono stati pertanto decisivi ai fini del sorpasso, anche se il premio di Mvp è andato a Chad Le Clos (44,5 punti), che nella piscina in cui nel 2012 ha strappato il record del mondo a Michael Phelps nei 200 farfalla ha rivissuto i fasti olimpici di un tempo trascinando la sua squadra alla vittoria nel derby europeo.
Il trend degli Aqua Centurions, dall'esordio a Indianapolis passando per il bagno di folla a Napoli fino al derby dell'Aquatics Centre, è sempre sempre al rialzo. Dietro la crescita del team con base a Roma ci sono due fattori: gli innesti della britannica Freya Anderson e del russo Vladislav Grinev – fondamentali nelle prove veloci e ancor più nelle staffette – come dimostra il secondo posto ottenuto nella 4×100 mista stile libero, e la crescita del blocco italiano, anche in virtù della rassegna continentale in programma la prima settimana di dicembre a Glasgow. Al di là dell'acuto di Scozzoli sabato, anche Arianna Castiglioni (a sua volta al debutto proprio a Londra) e Martina Carraro hanno portato in dote un bottino di punti importanti. Quest'ultima poi si è tolta anche la soddisfazione di realizzare il nuovo primato italiano nei 100 rana, con il tempo di 1'04"11. "Sono molto contenta per come è andata la gara, è stata abbastanza perfetta – ha raccontato – L'Europeo? Non nascondo che sicuramente vincere i 100 mi piacerebbe molto, però ci sono comunque avversarie molto forti. Nuoterò anche i 50 e i 200, mi piacerebbe portare tutte e tre le gare in finale". Buono anche il contributo della capitana Federica Pellegrini, che si è ben disimpegnata sui 400 (3'59"18), chiusi al secondo posto dietro l'imprendibile Holly Hibbott. Prossima fermata per la 'Divina' la manifestazione di Glasgow, definita dal suo allenatore Matteo Giunta "una tappa di passaggio" verso Tokyo. Sarà del tutto vero?
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