“Le persone che mi stanno vicino lo sanno da anni, ma credo sia giusto, ora, dirlo a tutti. Parlare di orientamento sessuale nel mondo dello sport ha un valore speciale, perché ai campioni si chiede di essere perfetti. E per molti l’omosessualità è ancora un’imperfezione. Per timore di intaccare la propria immagine tanti sportivi tacciono e si nascondono. Anche per me è stato così fino a pochi mesi fa. Ma quella medaglia di Tokyo è diventata il mio scudo: ora che la Irma atleta è al sicuro, la Irma donna può essere sincera. E lo faccio in un momento in cui esporsi è diventato fondamentale”. Con queste parole a Vanity Fair, la medaglia di bronzo olimpica Irma Testa rivela la sua omosessualità. “Se io mi sono sentita protetta e al sicuro in questi anni è stato per la corazza che mi porto addosso, per il mio carattere – aggiunge – sono una donna forte di natura. Ma non tutti sono così”.
“Ci sono persone che soffrono per le discriminazioni, che sono vittime di bullismo, che non riescono a costruirsi una vita perché non sanno come relazionarsi con una società che è loro ostile”, dichiara ancora la pugile campana. “Ogni essere umano dovrebbe essere protetto e al sicuro. O almeno tutelato. Chi può proteggerti se non lo Stato, le sue istituzioni, le sue leggi? Ci sono ancora troppe persone discriminate e questo non va bene. Non va più bene. Io non posso fare molto, ma posso, dicendo la verità su me stessa, dire anche che nulla è sbagliato”, dice Testa. “La prima volta che mi sono innamorata di una ragazza ho aspettato un pochino, per vedere che non fosse un fuoco di paglia, e poi l’ho detto a mia mamma. Non avevo nemmeno sedici anni”, prosegue. Sulla reazione della madre, dice: “L’ha presa con naturalezza. Pensavo non potesse capire, e invece ha capito. Mi ha detto: se sei felice, per me va bene. Non credo che lei la pensasse così in partenza – a Torre Annunziata, dove è cresciuta lei, e pure io, la mentalità non è aperta – ma penso che abbia allargato i suoi orizzonti per amore mio”.