Tre settimane fa la caduta che sembrava aver compromesso le sue Olimpiadi
Ventiquattro giorni, dall’inferno di Cortina al paradiso di Yanqing. Sofia Goggia, maga nelle discese, conferma di essere un fenomeno anche nelle risalite. Con una prova leggendaria, a poco più di tre settimane dalla caduta che sembrava aver compromesso i suoi Giochi in Cina, la campionessa bergamasca strappa un argento olimpico imprevedibile fino a qualche giorno fa. L’oro sfuma per appena 16 centesimi e finisce al collo della svizzera Corinne Suter, ma l’impresa resta tale e proietta la campionessa di PyeongChang 2018 nell’olimpo dei grandi dello sci.
Nata a Bergamo il 15 novembre 1992, Goggia è una vincente sin da giovanissima. La sua carriera sportiva è stata un continuo exploit di risultati. La stagione 2016-2017 l’ha consacrata tra le grandi, con un record di 11 podi in Coppa del Mondo e l’incredibile doppietta ottenuta sempre in Corea del Sud, dove ha trionfato sia nella discesa libera che in super G. Nel 2018, dopo l’oro a cinque cerchi vinto a Pyeongchang, l’azzurra ha conquistato anche la coppa del mondo di discesa libera con soli 3 punti di vantaggio sulla sua grande amica e rivale, la statunitense Lindsey Vonn.
L’ennesimo infortunio subito nell’ottobre 2018, la frattura del malleolo peroneale, non le impedisce di mettersi al collo l’argento in super G ai Mondiali di Aare. Anche le stagioni 2019-2020 e 2020-2021 sono segnate da infortuni, prima una frattura scomposta del radio sinistro e poi un trauma distorsivo al ginocchio destro che l’ha costretta a saltare i Mondiali di casa a Cortina d’Ampezzo. Anche stavolta, però, Goggia ha saputo rialzarsi conquistando la sua seconda coppetta di discesa.
Con l’Olympia delle Tofane, una delle sue piste preferite, Goggia vive un rapporto dolceamaro. Dopo esser stata costretta a saltare la rassegna iridata in casa, proprio a Cortina il 23 gennaio scorso l’azzurra cade rovinosamente in supergigante. Il responso dei medici è impietoso: lesione parziale del legamento crociato già operato nel 2013 e piccola frattura del perone. Il recupero questa volta sembra impossibile ma ancora una volta Sofia stupisce il mondo. E’ costretta a rinunciare al ruolo di portabandiera della spedizione di Pechino 2022 che le era stato designato (e che passa tra le mani dell’amica fraterna Michela Moioli) e resta in Italia per recuperare al meglio. Una autentica corsa contro il tempo che dà i suoi frutti in un martedì da sogno per l’Italia: la bergamasca si prende uno storico argento, Nadia Delago conquista un incredibile bronzo.
L’atleta delle Fiamme Gialle ha diversi interessi oltre allo sci. Adora leggere, ama la filosofia e gli animali. Il suo cane Belle, un pastore australiano che compare spesso in foto e video postati sui social, è salito addirittura sul podio con lei al Sestriere.
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