Il giorno dopo l’euforia lascia spazio alla consapevolezza. E a un nuovo obiettivo da raggiungere, una nuova sfida da vincere, un nuovo ostacolo da superare. Perché Sofia Goggia è fatta così, non si accontenta mai, alza continuamente l’asticella. Sempre e comunque, come solo le vere campionesse sanno fare. L’impresa compiuta a Pechino è ancora negli occhi e nella mente di tutti, un argento olimpico in discesa libera conquistato a ventitre giorni dall’infortunio rimediato dopo la caduta nel supergigante di Cortina. Una ‘cartella’, come ama definirla lei stessa, che avrebbe affossato chiunque ma non una bergamasca doc come lei. Così, dopo la festa e la gioia, arriva puntuale il momento della riflessione. “E’ stata una giornata intensa dal punto di vista delle emozioni, ho voluto condividere tutta la mia gioia con il gruppo con cui lavoro e mi alleno quotidianamente. Più passano le ore e più mi rendo conto dell’impresa che ho fatto – racconta la sciatrice azzurra – Adesso torno in Italia fiera di me stessa e con la consapevolezza che la mia opera non è ancora conclusa”. Il riferimento è duplice: c’è una rieducazione da ultimare – dopo aver bruciato le tappe per presentarsi in tempo in Cina – e una coppa di specialità da difendere dall’assalto di Corinne Suter, che si è presa l’oro olimpico e che punta dritta al primo posto della classifica di discesa a cui l’azzurra tiene “molto”.
Goggia arriva in Italia giovedì 17 febbraio, dove ad accoglierla ci sarà un paese intero che ha sussultato e fatto il tifo per lei. La campionessa olimpica di PyeongChang 2018, dopo aver saltato la cerimonia di apertura per svolgere le terapie più idonee per il suo recupero, non sarà quindi la portabandiera neanche in quella di chiusura. Spetterà a Francesca Lollobrigida, già argento nei 3000 di pattinaggio di velocità in questi Giochi, l’onore di guidare il Team Italia e riconsegnare la bandiera tricolore nelle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il rientro immediato di Goggia è finalizzato a un pieno recupero dalla lesione parziale del legamento crociato già operato nel 2013 e dalla piccola frattura del perone rimediata con lo scivolone di Cortina, preludio alla partecipazione alle prossime tappe di Coppa del Mondo, che ripartirà – per quanto riguarda le discipline veloci – con due discese, a Crans Montana (il 26-27 febbraio), un superG a Lenzerheide il 5 marzo, prima dell’ultimo appuntamento della stagione con le finali di Courchevel/Meribel, a metà marzo. Un calendario serrato che necessita di un momento di stop. “Adesso stacco la spina per qualche giorno per vivere la gioia di queste ore con i miei familiari – ha raccontato Sofia – Ringrazio tutti i tifosi che mi hanno fatto pervenire il loro affetto e la loro vicinanza in qualsiasi modo, ci rivediamo in Italia”. Per un nuovo traguardo da centrare.