Per lei è la sua 25esima vittoria in Coppa del Mondo, la prima dopo l'infortunio che l'ha tenuta lontano dalle piste per 10 mesi

Balla il samba sul parterre una volta tagliato il traguardo. Perché non sta nella pelle e ha una voglia matta di condividere con il pubblico e davanti alle telecamere l’ennesima impresa della sua carriera. Sofia Goggia stupisce ancora e sempre di più. Dopo il secondo posto in discesa di sabato, sulla pista ‘Birds of Prey’ di Beaver Creek si prende il podio più alto in SuperG confermandosi una campionessa capace di vincere il dolore, le sofferenze, rialzarsi dalle cadute più rovinose, anche quelle che possono gettarti a terra il morale e spingerti a mollare. Con una prova perfetta, disegnata con linee impeccabili, l’azzurra ha tramortito la concorrenza prendendosi la sua settima vittoria in carriera in SuperG. Un week end statunitense da incorniciare che Goggia ha voluto celebrare a caldo nel modo migliore, scaricando la tensione con quel ballo in punta di scarponi che ha fatto divertire la platea statunitense.

Successo numero 25 in Coppa del Mondo

Si tratta del venticinquesimo successo della carriera in Coppa del Mondo per la bergamasca, che domenica ha dato una lezione a tutte le avversarie. I dolori e le preoccupazioni per l’infortunio al piede sono ormai dimenticati e adesso è solo il momento della festa per una campionessa semplicemente straordinaria. Era dalla discesa di Altenmark dello scorso 13 gennaio che la 31enne, tornata in pista a dieci mesi dalla frattura di tibia e malleolo, non vinceva in Coppa del mondo, stavolta lo ha fatto come ai bei tempi. Centrale sugli sci, scorrevole come poche, Sofia ha fermato il cronometro sul tempo di 1’03″90, inavvicinabile per chiunque, a cominciare dalla svizzera Lara Gut, seconda a 48 centesimi, mentre la sorprendente austriaca Ariane Raedler si è piazzata terza a 55 centesimi, in una giornata che ha regalato piazzamenti importanti alle azzurre. A cominciare da Federica Brignone, quinta a 9 centesimi dal podio, una posizione meglio di Marta Bassino, sesta ma seconda fino all’ultimo intermedio. Nona una Elena Curtoni in grande ripresa, undicesima Roberta Melesi, seguita da Laura Pirovano diciottesima e Vicky Bernardi 23sima. Fuori le sorelle Nicol e Nadia Delago, con quest’ultima vittima di una brutta scivolata che fortunatamente non le ha creato danni fisici.

Goggia: “È una pietra miliare nel mio percorso”

Dopo la gara, nello staff azzurro è partita la festa di una Goggia immortale. “Sono grata per essere tornata a fare Coppa del mondo, è stata una sfida dura nei mesi scorsi, adesso sono ancora qui e all’infortunio non penso. Stamattina mi sono alzata molto gioiosa e mi sono detta: ‘Se arrivo al traguardo con luce verde faccio un balletto alla Braathen‘, il problema è che non sono brasiliana ma italiana e di Bergamo e l’unica cosa che mi viene bene è fare la polenta”, ha dichiarato l’azzurra a fine gara. “Forse è stato uno dei miei più belli supergiganti di sempre. La vittoria più importante è sempre la prossima, però chiaramente è una pietra miliare nel mio percorso. Devo ringraziare i dottori che il 5 febbraio erano pronti ad aspettarmi in ospedale per ridurre la frattura, il mio percorso è stato come l’operazione, ho rimesso insieme curva dopo curva, pezzo dopo pezzo, alla fine però se i pezzi vengono messi bene insieme, escono cose straordinarie”, ha aggiunto Goggia che ora ha già la testa a Saint Moritz. Altra gara per inseguire nuove imprese, altra tappa di una carriera senza tempo.

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