L'azzurro al primo torneo dopo il divorzio con Piatti batte Andy Murray. Il romano invece si ritira per un problema agli addominali
Il ‘nuovo’ Jannik Sinner continua la sua marcia all’Atp 500 di Dubai. L’azzurro, al suo primo torneo dopo il divorzio dal coach Riccardo Piatti, centra i quarti di finale battendo lo scozzese Andy Murray, in tabellone grazie a una wild card, per 7-5, 6-2 in poco meno di un’ora e tre quarti di partita. Il prossimo ostacolo per il 20enne di Sesto Pusteria, n.10 del ranking e quarta testa di serie, è il polacco Hubert Hurkacz, n.11 del mondo e 5 del seeding, suo amico e compagno di doppio anche in questo torneo. A Dubai avanza anche il serbo Novak Djokovic, numero uno al mondo e del tabellone, che supera il russo Karen Khachanov per 6-3, 7-6 (7-3) in un’ora e 39 minuti.
Ad Acapulco out Berrettini per un problema agli addominali
Nel torneo Atp 500 di Acapulco, invece, arriva un nuovo stop per Matteo Berrettini. Il romano è costretto al ritiro nel match d’esordio, ancora per un problema agli addominali. Il n.6 del ranking e quinta testa di serie, reduce dai quarti sulla terra di Rio, dà forfait contro lo statunitense Tommy Paul sul punteggio di 4-6, 5-1 in favore del 24enne di Voorhees, dopo un’ora e nove minuti di partita. Esordio amaro anche per Lorenzo Sonego. Il 26enne torinese, n.21 Atp, cede per 3-6, 7-6 (9-7), 6-2 dopo quasi tre ore di lotta contro l’altro statunitense J.J. Wolf, in gara con il ranking protetto e passato attraverso le qualificazioni, che nel tie-break del secondo set ha annullato un match point all’azzurro.
Finisce il torneo di Zverev squalificato per condotta antisportiva
Finisce anche il torneo di Alexander Zverev, ma per un altro motivo. Il tedesco rimedia una squalifica dall’Atp per “condotta antisportiva” dopo aver perso la testa alla conclusione del match di doppio perso, in coppia con Marcelo Melo, per 6-2, 4-6, 10-6 contro Lloyd Glasspool e Harri Heliovaara. Zverev inizia a protestare con l’arbitro, l’italiano Alessandro Germani, sul punto che manda Glasspool ed Heliovaara avanti 9-6 nel match tiebreak. Una risposta del finlandese, finita nei pressi della riga esterna del corridoio sul lato più vicina alla sedia dell’arbitro, viene giudicata buona. Zverev e Melo sono convinti sia fuori, il replay della tv non chiarisce del tutto: non sembra nettamente fuori, ma nemmeno indiscutibilmente dentro. Sui campi laterali ad Acapulco non c’è la possibilità di chiedere la verifica della chiamata attraverso FoxTenn, il sistema di ‘line technology’ in vigore in questo torneo, che nel circuito Atp e Wta viene usato alternativamente a Hawk-Eye.
Al termine della partita, Zverev colpisce la sedia dell’arbitro con un paio di violente racchettate, una delle quali quasi lo colpisce al piede. Poi, mentre l’arbitro sta scendendo dalla sedia, il tedesco gli urla qualcosa contro e tira una nuova racchettata verso la sedia. Un atteggiamento che gli costa la squalifica immediata dall’Atp 500 messicano, dove aveva vinto la partita finita più tardi nella storia del tennis. Ai quarti avanza, senza giocare, il tedesco Gojowczyk.
Poi, Zverev fa ‘mea culpa’: “E’ difficile esprimere a parole quanto sia dispiaciuto per come mi sono comportato durante e dopo la partita di doppio. Mi sono scusato personalmente con il giudice di sedia perché la mia sfuriata verso di lui è stata sbagliata e inaccettabile, sono deluso da me stesso”, le parole sui social di Zverev. “Una cosa del genere non avrebbe dovuto succedere, non ci sono alibi. Mi scuso anche con i tifosi, con il torneo e lo sport che amo. Come sapete, lascio tutto in campo. Ieri ho lasciato troppo. Mi prenderò i prossimi giorni per riflettere sulle mie azioni e su come fare per evitare che accada di nuovo. Mi dispiace di avervi deluso”, conclude il numero tre al mondo.
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