Finisce 3-1 in poco più di 3 ore di gioco. Il tennista italiano si aggiudica il primo set, poi è lo spagnolo a dominare

Si chiude l’avventura di Matteo Berrettini a Wimbledon, terza prova stagionale del Grande Slam in corso di svolgimento sui campi in erba dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club di Londra. Al romano, numero 48 del mondo, non è bastata una grande prestazione contro Carlos Alcaraz. Lo spagnolo, numero uno del ranking Atp e del tabellone, si è imposto con il punteggio di 3-6, 6-3, 6-3, 6-3 in 2 ore e 53 minuti di gioco e attende nel prossimo turno il danese Holger Rune per un posto in semifinale. 

Berrettini: “Fiero di quello che ho fatto”

Sono fiero di quel che ho fatto per mille motivi, ovvio che a fine carriera guarderò a questo torneo come ad un quarto turno ma credo che ci sia qualcosa di più. Per come sono riuscito a forzarmi in una situazione che in un altro momento avrei vissuto sulla difensiva e perché ne sono accadute veramente tante”. È il commento di Matteo Berrettini dopo la sconfitta contro Carlos Alcaraz negli ottavi di Wimbledon. “Ero in un limbo e alla fine ho deciso di spingere sull’acceleratore e ne sono fiero”, ha spiegato il romano. “Tutto mi diceva di fermarmi, non avevo certezze, non avevo fiducia, non avevo match sulle gambe, il fisico non si sa dove fosse… Sarebbe stato più facile stare casa e invece ho scelto la strada più difficile e questa è la cosa di cui vado maggiormente fiero e che sarà importante anche per il futuro”.

“Stavamo giocando bene – l’analisi dell’azzurro – , ero molto felice di essere lì ma sentivo anche di essere entrato nelle fasi salienti del torneo e mi è venuta un po’ di smania. L’ho gestita meno bene rispetto ai turni precedenti e merito è stato suo, per il livello che ha espresso, per come ha risposto, per come ha servito e, soprattutto, per la capacità di giocare i punti importanti. C’è stato un momento in cui mi sono leggermente distratto, e ho preso il primo break. Carlos ti mette sempre nelle condizioni di giocare al limite e lì ho sentito che avevo perso un po’ di efficacia con il servizio”. Sul futuro, ha aggiunto: “Adesso è difficile pensare alla programmazione, questo torneo è andato bene, oltre le mie aspettative, ma adesso prenderò qualche giorno per riflettere, riposarmi e per capire quali sono le priorità. Quando sto bene so di poter dire la mia a questi livelli… ma la cosa principale è stare bene e i tornei da giocare ci saranno sempre”.

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