Infortunio e ritiro per Carlos Alcaraz al torneo Atp 500 di Rio de Janeiro. Il tennista spagnolo, numero 2 del mondo, ha gettato la spugna dopo soli due game nel match contro il brasiliano Thiago Monteiro. Alcaraz è scivolato dopo un cambio di direzione facendosi male alla caviglia.
“Ho sentito dolore subito e ho pensato che sarebbe stato difficile continuare se le cose non fossero migliorate – ha spiegato -. Ho giocato qualche punto e non miglioravano, non riuscivo a muovermi bene e ho capito che sarebbe stato impossibile continuare. Se avessi continuato credo che l’infortunio sarebbe peggiorato”. Il murciano effettuerà dei test, l’infortunio in ogni caso non sembra così grave da compromettere i prossimi impegni e in particolare la sua partecipazione al Masters 1000 di Indian Wells dove Alcaraz dovrà difendere il secondo posto nel ranking Atp insidiato dall’azzurro Jannik Sinner. Il distacco tra i due si assottiglia ulteriormente dopo il ritiro dello spagnolo a Rio, dove l’anno scorso era arrivato in finale. Alcaraz perderà 300 punti e lunedì prossimo il gap tra i due sarà di appena 535 punti. A Indian Wells, dove dovrà difendere il titolo, Alcaraz verrebbe scavalcato da Sinner in caso di vittoria del titolo da parte dell’altoatesino. Sinner diventerebbe così il primo italiano a salire al secondo posto del ranking mondiale nella storia del tennis maschile.
“Sinner? Sento il suo fiato sul collo. Penso di essere ancora a 1.000 punti, ma per Jannik non è niente. Devo essere in prima linea il più possibile per cercare di non farmi prendere e riconquistare il primo posto”. Così il tennista spagnolo Carlos Alcaraz, numero due del mondo davanti all’azzurro, in un’intervista al quotidiano Marca.
Alcaraz, che si è appena ritirato dal torneo di Rio per un infortunio alla caviglia, rischia di essere scavalcato da Sinner a Indian Wells dove lo spagnolo deve difendere i punti conquistati con la vittoria del titolo lo scorso anno. Sull’evoluzione di Sinner, il murciano ha affermato: “Ho sempre detto che non c’è nessun segreto. Ha lavorato molto duramente e si vede. In ogni torneo è molto concentrato sulle cose che deve fare, è un gran lavoratore. Ne parlo con Juan Carlos (Ferrero, ndr) molte volte quando lo vediamo. Se lo paragono al Sinner di un tempo, ha fatto un cambiamento in professionista. Anche prima lo era, ma ora lo è ancora di più. Il lavoro quotidiano paga ed è quello che è successo con Jannik e sono felice per lui e la sua squadra”.