La 28enne azzurra da lunedì diventerà la numero 14 del ranking mondiale

Non solo Sinner. Sull’onda lunga di un movimento azzurro che sta vivendo un periodo dorato, anche al femminile l’Italia del tennis inizia a lanciare in orbita le sue stelle. Dopo Flavia Pennetta e Camila Giorgi, Jasmine Paolini diventa la terza italiana capace di vincere un torneo di importanza inferiore solo agli Slam conquistando sul cemento di Dubai il ‘Duty Free Tennis Championships’, secondo Wta 1000 della stagione. In tre set ha battuto, dopo una splendida rimonta, la russa Anna Kalynskaya (numero 40 Wta, passata attraverso le qualificazioni) con il punteggio di 4-6 7-5 7-5, impresa che la catapulta da lunedì al numero 14 del ranking Wta.

Il racconto della finale

“Jas” ha recuperato da 3-5 nel set decisivo ed ha chiuso con un parziale di 16 punti a 3, conquistando il suo secondo titolo in carriera dopo Portoroz nel 2021. La 28enne di Castelnuovo di Garfagnana, che si era presentata numero 26 nel ranking, da vera combattente è rientrata in partita dopo un promo set iniziato in salita (break al primo servizio), risalendo nel secondo parziale con un tie break giocato con decisione e sfruttando il vistoso calo mentale della russa crollata nel finale del terzo set: largamente in vantaggio di due game e poi 5-4 e 15-0 sul proprio servizio la Kalynskaya non è riuscita a chiudere, mentre l’azzurra non ha mai mollato la presa, ribaltando con una serie di colpi vincenti il match piegando un’avversaria che ha subito un improvviso black out, diventando preda della paura di vincere.

Paolini: “Qualcosa di speciale”

Per Jasmine si chiude una settimana indimenticabile. La giocatrice seguita da coach Renzo Furlan – che a gennaio all’Australian Open ha anche raggiunto per la prima volta gli ottavi in uno Slam – ha eliminato all’esordio in tre set la brasiliana Haddad Maia, n.14 del ranking, vincendo tutti gli ultimi dieci giochi. Poi ha battuto in due set la canadese Fernandez, n.33 WTA, reduce dai quarti nel “1000” di Doha, superata per la prima volta in quattro sfide. Quindi negli ottavi il successo sulla greca Sakkari, n.11 del ranking, nei quarti il forfait della kazaka Rybakina, n.4 Wta e in semifinale la vittoria sulla rumena Cirstea, n.22 Wta. Poi il capolavoro finale su Kalinskaya che si era presentata dopo aver eliminato la numero 1 del mondo Iga Swiatek in semifinale, e prima ancora Coco Gauff e Jelena Ostapenko. “E’ qualcosa di speciale, sono molto contenta. È stato un match durissimo, lei ha giocato benissimo per tutta la settimana. Sono stata brava a rientrare in partita, sono orgogliosa di me stessa e di quanto fatto. Graie ai tifosi per avermi supportato. È stata una settimana speciale, grazie al mio coach, al preparatore atletico e al fisioterapista e alla mia famiglia. Un bacio a tutti loro”. Ha commentato l’azzurra che regala sorrisi di felicità alla platea. Con un ‘best ranking’ impensabile solo fino a qualche settimana fa Jasmine diventa l’ottava azzurra in top 15 da quando esiste il ranking: le altre sono Schiavone (n.4), Errani (n.5), Pennetta (n.6), Vinci (n.7), Farina (n.11), Reggi (n.13) e Cecchini (n.15). L’effetto Sinner è contagioso. E ora anche il tennis azzurro al femminile non intende fermarsi.

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