L'altoatesino, numero uno del ranking Atp, troverà dall'altra parte della rete lo statunitense Fritz
Ci sono volute tre ore e tre minuti per chiuderla in tre set e battere 7-5 7-6(3) 6-2 il britannico Jack Draper, n.25 del ranking e del seeding. Poco più di tre minuti per aggiungere un nuovo tassello alla storia del tennis. Jannik Sinner centra così la sua seconda finale stagionale e in carriera in uno Slam. Per l’altoatesino – che in questo 2024 da favola ha già 5 trofei in bacheca (Australian Open, Rotterdam, Miami, Halle e Cincinnati) – è la vittoria numero 54 con sole 5 sconfitte finora. Domani in finale (alle 20 italiane) l’altoatesino troverà dall’altra parte della rete Taylor Fritz, n.12 del ranking e del seeding, e vincitore del derby a stelle e strisce nell’altra semifinale contro Frances Tiafoe, superato in rimonta in cinque set (4-6 7-5 4-6 6-4 6-1 il punteggio). “Domenica sarà un giorno speciale”, si lascia andare Sinner, a poco più di sette mesi dalla finale degli Australian Open.
“È una bella sensazione – ha dichiarato il numero 1 del mondo in conferenza stampa a fine match – ; ho fatto tanti buoni risultati tra Melbourne e New York, ho passato tanti momenti positivi, tanti momenti di difficoltà, momenti non semplici. Tutte le finali, in qualsiasi torneo, sono speciali ma ovviamente quelle del Grande Slam sono diverse. Sono davvero contento di avere un’altra opportunità”.
La sfida con Jack Draper, e il modo in cui è uscito da alcuni momenti di difficoltà, sono la dimostrazione della forza mentale che caratterizza il gioco di Sinner: “È stata una partita complicata – l’analisi del match con il tennista britannico – , lui ha giocato benissimo, in particolare nei primi due set. Poi, con il passare dei minuti, è calato un po’ fisicamente; forse ha accusato anche un calo mentale visto che era sotto di due set a zero. Io ho cercato di stare lì mentalmente, ho provato a muoverlo e a pressarlo di più, ho cambiato un po’ le carte in tavola. Credo di aver gestito in modo intelligente le situazioni, posso essere contento di come è andata”.
Appena uscito dal campo, le telecamere del torneo lo hanno immortalato con il ghiaccio sul polso: “Il fisio in campo ha subito allentato la tensione – spiega – , e mi sono sentito subito bene. Vediamo domani, a freddo, ma sono tranquillo perché se fosse stata una cosa seria probabilmente avrei sentito subito sensazioni diverse”.
Dai dubbi del primo turno alla finale, Jannik analizza il crescendo dei suoi Us Open: “Abbiamo iniziato il torneo senza troppe aspettative e l’abbiamo gestita giorno dopo giorno – spiega – . Nel primo turno mi sono trovato subito sotto nel punteggio, ma pian piano, lavorando duramente in allenamento, ho cercato di ritrovare il ritmo, la fiducia nei mei colpi e le sensazioni migliori. Sono davvero felice di essere riuscito a farlo e di essere riuscito ad arrivare in fondo”.
Dopo la vittoria di Errani-Vavassori nel doppio misto, un’altra chance di mettere il timbro anche su Flushing Meadows che rende ancora più orgoglioso il presidente della Fitp, Angelo Binaghi: “Quest’anno festeggiamo due fenomeni. Abbiamo un campione che non avevamo mai nemmeno sognato come Jannik Sinner. Ma dall’inizio dell’anno, dall’Australian Open, la nostra è una vittoria di sistema. Jasmine Paolini ha giocato due finali Slam in singolare, ha vinto a Roma e le Olimpiadi con Sara Errani, Musetti ha vinto una medaglia alle Olimpiadi. Al Roland Garros abbiamo giocato tre finali. Sul primo fenomeno non c’entriamo, sul secondo magari qualcosa di buono l’abbiamo fatta anche noi”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata