Il tennista azzurro, che era stato giudicato "senza colpa o negligenza" dall'Itia, rischia un periodo di squalifica compreso tra uno e due anni

La Wada, agenzia mondiale antidoping, ha presentato ricorso al Tas, il tribunale arbitrale dello sport, in merito all’assoluzione di Jannik Sinner da parte dell’Itia, l’International Tennis Integrity Agency. Il tennista azzurro era stato giudicato “senza colpa o negligenza” per la positività al clostebol, una sostanza proibita, nel marzo 2024.

Secondo la Wada, si legge in un comunicato, “la constatazione di ‘assenza di colpa o negligenza’ non è corretta ai sensi delle norme applicabili” e pertanto “chiede un periodo di squalifica compreso tra uno e due anni – conclude l’agenzia antidoping mondiale – La Wada non chiede la squalifica di alcun risultato, salvo quella già imposta dal tribunale in primo grado. Dal momento che la questione è ora pendente davanti al Tas, la Wada non farà ulteriori dichiarazioni in questo momento”.

Sinner: “Non me lo aspettavo, sorpreso e deluso”

“Sono molto deluso e anche sorpreso da questo ricorso a dire il vero, perché abbiamo avuto tre udienze e tutte e tre si sono concluse in modo molto positivo per me”. Questo il commento di Sinner sul ricorso presentato dalla Wada. “Non me l’aspettavo – ha aggiunto dopo il successo ottenuto contro Roman Safiullin nel secondo turno del torneo Atp di Pechino – Ma ero stato informato da un paio di giorni che avrebbero fatto ricorso e che oggi sarebbe stato ufficiale. Forse vogliono solo assicurarsi che tutto sia fatto a modo giusto, ma sono sorpreso“. 

Sinner: “Massima collaborazione, non ho nulla da nascondere”

Non ho nulla da nascondere e, come ho fatto per tutta l’estate, collaborerò pienamente con il processo di appello e fornirò tutto ciò che potrebbe essere necessario per dimostrare ancora una volta la mia innocenza. Poiché il caso è ora in attesa di giudizio presso il Cas, non commenterò ulteriormente“, ha poi dichiarato il tennista azzurro in una nota. “Sono deluso di sapere che la Wada ha scelto di appellarsi al risultato della mia udienza Itia dopo che i giudici indipendenti mi avevano scagionato e dichiarato innocente. Negli ultimi mesi e durante questo processo ci sono state tre udienze separate in ogni caso che hanno confermato la mia innocenza. Diversi mesi di colloqui e indagini sono culminati con tre giudici senior che hanno esaminato ogni dettaglio attraverso un’udienza formale. Hanno emesso una sentenza approfondita spiegando perché hanno stabilito che non ero in colpa, con prove chiare fornite e la mia collaborazione per tutto il tempo. Sulla base di un processo così solido, sia l’Itia che l’autorità antidoping italiana l’hanno accettata e hanno rinunciato al loro diritto di appello. Capisco che queste cose devono essere indagate a fondo per mantenere l’integrità dello sport che tutti amiamo. Tuttavia, è difficile vedere cosa si otterrà chiedendo a un diverso gruppo di tre giudici di esaminare di nuovo gli stessi fatti e la stessa documentazione“, ha aggiunto. 

Binaghi (Fitp): “Fiducia nel Tas, sancirà innocenza Sinner”

Abbiamo grande fiducia nell’organo (il Tas, ndr) che dovrà porre la parola fine sul caso. Poiché Sinner ha dalla sua non soltanto l’evidenza dei fatti ma anche l’assoluzione da parte di ben tre organi indipendenti, sono sicuro che l’unico effetto dell’appello della Wada sarà positivo, perché sancirà l’innocenza del ragazzo e metterà fine una volta per tutte a questa vicenda restituendoci un campione nel pieno della sua serenità”. Così in una nota il presidente della Federazione italiana tennis e padel Angelo Binaghi in merito al ricorso presentato al Tas da parte della Wada, l’agenzia mondiale antidoping, per il caso che coinvolge Jannik Sinner. 

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