Il torneo di tennis della Capitale avrà 3 impianti in più già da questa edizione. E ora vuole diventare un major

Gli Internazionali di tennis a Roma vogliono diventare il quinto Slam sulla scia dei successi in campo di Jannik Sinner. E intanto, nell’edizione del 2025, si allarga il palcoscenico dell’Atp Masters 1000 nella Capitale. L’impianto del Foro Italico da quest’anno, infatti, avrà tre campi in più

Binaghi: “Puntiamo a 400mila paganti”

“Vogliamo far conoscere agli spettatori le grande novità dell’edizione 2025. E’ il più grande progetto di ampliamento della storia del site degli Internazionali, questo contesto giustifica ampiamente questa grande novità”, ha detto il presidente della Fitp, Angelo Binaghi, nel presentare il nuovo progetto che prevede i tre nuovi campi all’interno dello stadio dei Marmi.

“A parte i due anni del Covid la crescita è stata continua e costante, c’è stata solo una impennata in questi ultimi due anni con i risultati sportivi dei nostri italiani. Negli ultimi dieci anni dal 2014 al 2024 le presenze sono più che raddoppiate e la previsione per il futuro è di una ulteriore crescita prospettica. Per una serie di motivi, questo record storico è stato raggiunto in un anno in cui non hanno giocato Sinner, Berrettini e Alzaraz. Lo scorso anno in sostanza si sono registrate le peggiori prestazioni dei tennisti italiani in un anno di grandi successi”, ha aggiunto.

“Il tennis ha 17 milioni di appassionati in Italia, nel febbraio scorso il tennis è lo sport che ha fatto crescere di più il proprio bacino di appassionati. Cresce il numero degli italiani che giocano in tabellone, dovremmo battere il record di 25 azzurri in tabellone e l’età media è la più bassa e questo ci garantisce dieci anni di grandi risultati”, ha sottolineato. “La crescita del pubblico degli Internazionali non è stata occasionale ma stabile e di lungo periodo, legato alla crescita del movimento italiano. I risultati hanno inciso così come una nuova gestione del torneo. Puntiamo per quest’anno alle 400mila presenze paganti e in due o tre anni di superare un miliardo di euro di impatto economico sul territorio”, ha concluso.

Il sogno quinto Slam

Roma, insomma, vuole diventare ancora più grande: “Quinto Slam agli Internazionali? La nostra sfida è crescere, abbiate pazienza”, ha premesso Binaghi, prima di aggiungere: “Noi secondi dietro il calcio e dietro i grandi slam non ci vogliamo rimanere tutta la vita. Così come ha fatto Sinner vogliamo provare ad arrivare in vetta, è questo il nostro unico obiettivo. Ma credo che questo grande entusiasmo faccia fare corse troppo affrettate, siamo campioni del mondo nel tennis a squadre, abbiamo il n.1 e dobbiamo essere curiosi e legittimamente ambiziosi, accompagnati sempre per mano dal Governo”, ha spiegato.

Sinner ‘protetto’ al Foro Italico

Quanto a Sinner, Binaghi ha parlato di una ‘protezione speciale’ per l’azzurro numero uno del mondo durante il torneo, che quest’anno segnerà il suo ritorno alle competizioni dopo la squalifica per doping: “Sinner in Italia non può più vivere, lo fermano tutti. Esattamente come avevamo fatto l’anno scorso abbiamo pensato, sulla falsariga di quello che ci aveva chiesto Djokovic anni fa, di provare a creare attorno a quello che sarà un ‘Fort Apache’ per lui, un luogo in cui possa preparare il match e rilassarsi cercando di spendere meno energie”. 

In cantiere la copertura del Centrale

Ulteriori azioni per realizzare il sogno quinto Slam sono in cantiere: “Copertura del Centrale? A maggio potremo farvi una sorpresa positiva. Concomitanza con altri eventi? Siamo in un luogo unico, un piccolo scotto va pagato ma credo vale la pena”, le parole di Marco Mezzaroma, presidente di Sport e Salute. “Credo che a maggio presenteranno finalmente il progetto di copertura e ampliamento del Centrale. Sarei contento che la prima edizione con la copertura sia nel 2027, non mi meraviglierei e sarei contento lo stesso se fosse nel 2028″, ha aggiunto Binaghi.

Abodi: “Si prenda esempio dalla Fitp”

Un plauso alla Fitp arriva dal ministro dello Sport, Andrea Abodi: “Una rivoluzione dolce, anche se nei numeri può sembrare impattante. Questo luogo è una eredità del Novecento, è lo stesso luogo di prima ma ogni volta è qualcosa di nuovo. Questo è un luogo generoso, nella sua storia era un ruolo intermittente scandito dal calcio, ora è un palinsesto quotidiano, impreziosita dall’opera di riqualificazione artistica sviluppato da Sport e Salute”, ha detto Abodi.

“Le rappresentazioni quantitative sono impressionanti. Mi piace immaginare il miglioramento dei numeri della federazione con un confronto fatto sui numeri precedenti. Invito tutte le realtà sportive a prendere esempio, perché c’è spazio per ognuno. Non bisogna sovrastare, ma dall’altro lato non bisogna subire. Bisogna saper leggere, anche mutuando le esperienze positive degli altri. Abbiamo eccellenze nazionali, e non sono poche, ma a volte non abbiamo la capacità di riconoscerle”, ha aggiunto.

 

 

 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata