La Ptpa fa causa alle due organizzazioni, che replicano a muso duro: le news sul caso che divide il tennis

Il sindacato di Novak Djokovic, la Ptpa (Professional Tennis Players’ Association) di cui il serbo è co-fondatore insieme a Vasek Pospisil, ha avviato un’azione legale contro gli organi di governo del tennis per “pratiche anti-competitive e un palese disprezzo per il benessere dei giocatori“. La Ptpa ha depositato una causa di 163 pagine presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti a New York. Nel documento la Ptpa, costituita nel 2020, chiede “la fine del controllo monopolistico”, nonché un risarcimento finanziario all’Atp e alla Wta, rispettivamente il circuito maschile e femminile, e all’Itf, l’International Tennis Federation (Itf) oltre che all’Itia, l’International Tennis Integrity Agency.

La denuncia della Ptpa

La Ptpa accusa le organizzazioni che governano il tennis di “limitare le possibilità di guadagno degli atleti” e di aver messo un “sistema di punteggio draconiano”. Nella denuncia si fa riferimento anche al “calendario insostenibile”, con “tornei programmati undici mesi su dodici” all’anno e giocatori costretti a scendere in campo anche in condizioni estreme o “alle 3 del mattino”.

Per il sindacato c’è anche una violazione del diritto alla privacy come nel caso dei test antidoping a sorpresa e le sospensioni provvisorie “sulla base di prove inconsistenti o inventate”. Non si sono fatte attendere le reazioni delle organizzazioni tirate in ballo dall’associazione, a cominciare da Atp e Wta.

Le dure repliche di Atp e Wta

“Rifiutiamo fermamente la premessa delle affermazioni della Ptpa, riteniamo che il caso sia completamente privo di fondamento e difenderemo con determinazione la nostra posizione. Mentre l’Atp è rimasta concentrata nel realizzare riforme a beneficio dei giocatori su più livelli, la Ptpa ha costantemente scelto la divisione e la distrazione attraverso la disinformazione, piuttosto che il progresso. A cinque anni dalla sua creazione nel 2020, la Ptpa ha faticato a stabilire un ruolo significativo nel tennis, rendendo quindi poco sorprendente la sua decisione di intraprendere azioni legali in questo momento” si legge in un comunicato dell’Atp.

Nella nota, l’associazione sottolinea di avere “garantito che i giocatori e i tornei avessero una voce uguale nel determinare la direzione dello sport ai massimi livelli” e rivendica i cambiamenti migliorativi per gli atleti. “L’introduzione di una formula per i montepremi, i prize money da record nei tornei e il nuovo, ampliato Bonus Pool hanno contribuito a un aumento significativo della somma distribuita ai giocatori, aumentata di 70 milioni di dollari negli ultimi cinque anni”.

Inoltre, prosegue la nota, “l’introduzione di audit annuali indipendenti ha dato ai giocatori la possibilità di conoscere in maniera completa e trasparente la situazione finanziaria dei tornei Atp. Il programma Baseline dell’Atp ha introdotto un reddito minimo garantito per i primi 250 giocatori del ranking di singolare, offrendo una sicurezza finanziaria senza precedenti nel tennis professionistico. I contributi al fondo pensione dei giocatori sono aumentati, i prize money dei tornei dell’Atp Challenger Tour sono più che raddoppiati, rafforzando l’impegno dell’Atp nel migliorare il percorso dei giocatori. Questi progressi sono stati ottenuti grazie alla struttura di governance dell’Atp, in cui ogni decisione chiave viene presa con il contributo dei giocatori e dei loro rappresentanti eletti. Nel frattempo, i giocatori – in qualità di contractor indipendenti – hanno mantenuto un ampio controllo sulla propria programmazione, e conservato la flessibilità di competere, allenarsi e monetizzare le proprie carriere come ritengono opportuno”.

L’azione della Ptpa è deplorevole e sbagliata, noi difenderemo la nostra posizione con determinazione”,  si legge nel comunicato della Wta. “È questo modello di governance, supportato da generazioni di atleti, che ha permesso alla Wta di ottenere progressi significativi a favore delle nostre giocatrici. Tra i tanti esempi, negli ultimi anni ci siamo impegnati a distribuire alle giocatrici 400 milioni di dollari in più, abbiamo definito un percorso verso l’uguaglianza salariale nei nostri principali eventi, abbiamo ottenuto nuovi investimenti per alimentare la crescita a lungo termine dello sport e abbiamo lanciato i primi benefit per maternità per atlete indipendenti e lavoratrici autonome nella storia dello sport femminile”, rimarca la Wta, dicendosi “pienamente impegnata a continuare a sviluppare ed evolvere la struttura e le operazioni del tennis professionistico femminile, ascoltando attentamente come sempre le opinioni delle nostre giocatrici. Contestare questa causa infondata distoglierà tempo, attenzione e risorse dalla nostra missione principale, a danno delle nostre giocatrici e dello sport nel suo complesso”.

Itia: “Noi per uno sport pulito e corretto”

Una risposta è arrivata anche dall’Itia, l’International tennis integrity agency. “Uno sport internazionale credibile richiede programmi solidi contro il doping e la corruzione, e siamo orgogliosi del nostro ruolo nel contribuire a garantire uno sport pulito e corretto“, scrive l’Itia in un comunicato. “Da parte nostra, continuiamo ad accogliere con favore ogni opportunità di dialogo”.

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