L'atleta azzurra: "Tra 5 anni? Spero di essere più matura e con esperienza, sempre in maglia azzurra". Domani la partita contro la Bosnia

Tutto pronto a Torino per ospitare l’ultima fase della Pool B degli Europei di volley femminile, domani e dopodomani. In campo le atlete azzurre, guidate dal ct Davide Mazzanti. “E’ veramente un’enorme emozione, essere a Torino è uno spettacolo, non vedo l’ora” dice a LaPresse l’azzurra Marina Lubian, centrale della Nazionale. Lubian, classe 2000, è nata a Moncalieri e ha mosso i primi passi nella pallavolo con la Lilliput di Settimo Torinese. “La mia famiglia viene sempre in forze a vedermi: sono venuti a Verona, a Monza, verranno anche a Torino, mi seguono ovunque e sono sempre super carichi. Non ho dubbi sul calore del pubblico di Torino e non vedo l’ora di tornare a giocare nel palazzetto dove ho fatto un sacco di finali provinciali”, aggiunge Lubian.

Da bambina “guardavo Valentina Arrighetti. Poi ho avuto l’occasione di giocarci contro anni fa ed è stato emozionante. Mi faceva impazzire perché era super grintosa, non mollava mai, era una forza unica. E poi mi piaceva la sua fast” dice con una risata: proprio la fast è stata tra le giocate meglio riuscite della Nazionale negli scorsi match, 3 su 3 vinti. Le prossime sfide per le azzurre, dopo le prime partite del girone B contro Romania, Svizzera e Bulgaria sono con la Bosnia e la Croazia, domani e dopo alle 21. Nei primi match è stata tenuta in panchina Paola Egonu, che nel riscaldamento contro la Bulgaria ha avuto un risentimento muscolare. Le azzurre però non hanno mancato un colpo: fortissima Ekaterina Antropova, cruciale Myriam Sylla. Importanti anche gli innesti dalla panchina. “Il percorso è lungo e credo sia in crescendo, piano piano andiamo sempre meglio, c’è sempre un tassello in più. Per il momento direi che siamo soddisfatte”, aggiunge Lubian. Sulla partita con la Bulgaria, l’unica che poteva essere un po’ più ostica, Lubian dice che “ogni partita è a sé, nel senso che ogni partita può riservare sorprese o insidie, ma è andata bene”. E poi racconta che lo sport, in casa sua, è sempre stato al centro: “A casa Lubian come atleta in generale il riferimento è Mohamed Alì, possiamo dire che è il personaggio della casa”, aggiunge sorridendo. “La tv è sempre accesa sullo sport, tra mio padre e mio fratello ho fatto indigestione di sport”, dice ancora.

Gli ottavi di finale, sempre più vicini, iniziano il 26 agosto. Dal 29 i quarti, il primo settembre le semifinali e il 3 le finali a Bruxelles, in Belgio.

Sul clima nel team azzurro racconta: “Prima di tutto sento la fiducia da parte di Davide Mazzanti e di tutto lo staff, delle compagne. Mi sento sostenuta in qualsiasi momento, quindi la pressione che si sente viene diminuita. Davide ha fiducia in tutte noi e questa cosa si sente e si sta bene nella squadra, è molto importante” spiega la centrale azzurra. E dove si vede Marina Lubian tra cinque anni? “Non ne ho idea, non faccio troppi piani in avanti. Sto imparando a vivermi il momento, non si sa mai cosa può succedere, ma spero di essere più matura e con un bagaglio più grande di esperienza”, spiega. Si vede sempre in maglia azzurra? “Speriamo”. 

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