A LaPresse parla il direttore dell'IIT, che cura il progetto dello Human Technopole

"Per fine anno potrebbero già partire con alcune attività" nella casa dell'umanesimo tecnologico, lo Human Technopole, che avrà sede nella ex area Expo di Milano, "se non ci saranno inciampi". Lo annuncia a LaPresse Roberto Cingolani, fisico esperto di nanotecnologie, che dirige l'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), un centro di ricerca che, su incarico del governo, ha curato il progetto del grande polo tecnoscientifico milanese. Lo Human Technopole si focalizzerà sulla comprensione della correlazione fra nutrizione, genomica, invecchiamento e aspettativa di vita.I bisogni finanziari stimati sono di 150 milioni di euro l'anno per circa 1500 persone e un'infrastruttura di circa 30000 metri quadri. L'obiettivo è utilizzare la genomica, i Big Data e le nuove tecniche di diagnostica .

Il progetto Human technopole è rivoluzionario perché sconfiggerà il cancro e le malattie neurodegenerative? 

Non stiamo ancora parlando di sconfiggere il cancro. Parlo da fisico. La medicina predittiva con strategie di previsione personalizzate rispetto alla storia all'individuo non è la soluzione del tumore – sia chiaro – ma il modo più efficace di prevenire. Insomma, siamo ancora sulla difensiva: questa è la migliore strategia ora. La vera rivoluzione dello Human Technopole è mettere insieme discipline che non si sono mai parlate, le cliniche oncologiche, la nanotecnologia, la diagnostica, modelli predittivi con l'obiettivo di migliorare la vita dell'uomo e ritardare il suo invecchiamento: questo sì, è rivoluzionario.

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