I profili avevano in totale più follower di quelli ufficiali dei due partiti messe insieme e condividevano contenuti divisivi in vista delle europee

Facebook ha chiuso 23 pagine italiane con oltre 2,46 milioni di follower che condividevano informazioni false e contenuti divisivi contro i migranti, antivaccini, e antisemiti, a ridosso delle elezioni europee. Tra queste, oltre la metà erano a sostegno di Lega o Movimento 5 Stelle. La decisione è seguita a un'indagine di Avaaz, una ong internazionale istituita nel 2007 a New York che promuove attivismo su tematiche quali il cambiamento climatico, i diritti umani, i diritti degli animali, la corruzione, la povertà e i conflitti..

Le pagine avevano in totale più follower delle pagine ufficiali di Lega (506mila follower) e Movimento 5 Stelle (1,4 milioni follower) messe insieme. Avevano inoltre generato oltre 2,44 milioni di interazioni negli ultimi 3 mesi. Facebook ha agito dopo che Avaaz ha segnalato numerose violazioni delle Condizioni d'Uso della piattaforma, come cambi di nome che hanno trasformato pagine non politiche in pagine politiche o partitiche; l'uso di profili falsi; contenuti d'odio (hate speech); comportamenti non autentici o di spam delle pagine.

La pagina più attiva era “Vogliamo il movimento 5 stelle al governo”, una pagina non ufficiale a sostegno del Movimento 5 Stelle. Un esempio di fake news condivisa dalla pagina è la falsa citazione attribuita allo scrittore e giornalista anti-mafia Roberto Saviano, secondo la quale avrebbe detto che avrebbe "preferito salvare i migranti che le vittime italiane dei terremoti". Non l'aveva mai detto, ma è stato obbligato a negarlo pubblicamente.

La più attiva pagina a sostegno della Lega tra quelle chiuse, “Lega Salvini Premier Santa Teresa di riva”, è stata quella che di recente ha maggiormente condiviso un video che mostrava migranti intenti a distruggere una macchina dei carabinieri. Il video, che ha quasi 10 milioni di visualizzazioni, è in realtà una scena di un film e la bufala è stata smascherata molte volte negli anni, ma continua ad essere condiviso.

"Tutto questo – ha dichiarato Christoph Schott, Direttore della campagna di Avaaz – è l'ennesima prova che esistono reti che condividono disinformazione e notizie false allo scopo di alimentare odio e divisioni, proprio in vista delle elezioni europee. Facebook ha fatto un buon lavoro nel chiudere queste pagine, ma il fatto che un'azienda multi-miliardaria debba appoggiarsi a un'inchiesta finanziata dal basso di Avaaz per difendere la democrazia in Europa la dice lunga. Facebook deve fare di più, e deve farlo con urgenza."

Tra le pagine politiche chiuse da Facebook, oltre alle citate “Vogliamo il movimento 5 stelle al governo” [129,685 followers] e "Lega Salvini Premier Santa Teresa di riva" [16,581 followers], anche "NOI SIAMO 5 stelle." [53,916 followers] e "Lega Salvini Sulmona" [23,402 followers]; molte sono state chiuse per cambi di nome ingannevoli, per esempio trasformando una pagina di un'associazione di allevatori locali in una pagina a sostegno della Lega.

Altre delle pagine chiuse erano in apparenza non politiche, ma venivano usate per spargere contenuti divisivi vicini all’estrema destra. "I valori della vita", per esempio, con oltre 1,5 milioni di followers, si presentava come generica pagina di lifestyle, ma era parte di una rete che condivideva più volte al giorno i contenuti del sito di news di disinformazione e click-baiting di destra leggilo.org.

Avaaz ha identificato altre 80 pagine e gruppi che sono ancora online e chiede che Facebook verifichi con urgenza, e agisca in linea con le sue stesse regole per ridurre la portata della disinformazione di tali gruppi e pagine. L'indagine svolta è parte di una campagna a livello europeo di Avaaz per combattere la diffusione della disinformazione in vista delle elezioni europee. Una gruppo di giornalisti investigativi, ricercatori e analisti stanno monitorando le operazioni di disinformazione in atto nel continente, con l’obiettivo di identificare le fake news prima che si diffondano, smantellare le reti che le manovrano, e lavorare con piattaforme social e governi per correggere le informazioni false.

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