Nel mirino le possibili implicazioni che il servizio potrebbe avere sul trattamento dei dati personali degli utenti che si trovano nell’Unione europea e in particolare in Italia

Il Garante Privacy ha avviato una istruttoria nei confronti di OpenAI, la società statunitense che nelle scorse settimane ha annunciato il lancio di un nuovo modello di intelligenza artificiale, denominato “Sora”, in grado, da quanto annunciato, di creare scene dinamiche, realistiche e fantasiose, partendo da poche istruzioni testuali. Considerate le possibili implicazioni che il servizio “Sora” potrebbe avere sul trattamento dei dati personali degli utenti che si trovano nell’Unione europea e in particolare in Italia, l’Autorità ha chiesto ad OpenAi di fornire una serie di chiarimenti. Entro 20 giorni, la società dovrà precisare se il nuovo modello di intelligenza artificiale sia un servizio già disponibile al pubblico e se venga o verrà offerto ad utenti che si trovano nell’Unione Europea, in particolare in Italia.

OpenAI inoltre dovrà chiarire al Garante una serie di elementi: le modalità di addestramento dell’algoritmo; i dati raccolti ed elaborati per addestrarlo, specialmente se si tratti di dati personali; se tra questi vi siano anche particolari categorie di dati (convinzioni religiose, filosofiche, opinioni politiche, dati genetici, salute, vita sessuale); quali siano le fonti utilizzate. Nel caso in cui il servizio venga o verrà offerto a utenti che si trovano nell’Ue, il Garante ha chiesto in particolare alla società di indicare se le modalità previste per informare utenti e non utenti e le basi giuridiche del trattamento dei dati forniti di quanti accedono al servizio siano conformi al Regolamento europeo.

Codacons: “Bene Garante, più garanzie su rispetto dati utenti”

Il Codacons accoglie positivamente l’istruttoria aperta dal Garante per la Privacy nei confronti di OpenAi. “In tema di intelligenza artificiale si presentano oggi troppe incognite sul fronte della privacy e del rispetto dei dati personali degli utenti – afferma il presidente Carlo Rienzi – In tal senso l’istruttoria del Garante va nella giusta direzione, perché è evidente l’esigenza di precise garanzie sui dati raccolti presso i cittadini italiani e sul loro utilizzo”. “Proprio in considerazione dell’uso che le aziende si apprestano a fare dell’Intelligenza Artificiale, serve arrivare ad una adeguata certificazione che escluda utilizzi scorretti e possibili danni per i cittadini – prosegue Rienzi – Su tale tema il Codacons assieme ad aziende ed esperti del settore ha organizzato ad aprile un convegno presso la Camera di commercio di Roma aperto a tutte le realtà interessate ad approfondire il fenomeno”.

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