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Meta non rinnova con Siae, via brani da social

Su Meta stop ai video coperti da Siae per un mancato accordo. “Purtroppo non siamo riusciti a rinnovare il nostro accordo di licenza con Siae. La tutela dei diritti d’autore di compositori e artisti è per noi una priorità assoluta e per questo motivo, a partire da oggi, avvieremo la procedura per rimuovere i brani del repertorio Siae all’interno della nostra libreria musicale. Crediamo che sia un valore per l’intera industria musicale permettere alle persone di condividere e connettersi sulle nostre piattaforme utilizzando la musica che amano. Abbiamo accordi di licenza in oltre 150 paesi nel mondo e continueremo a impegnarci per raggiungere un accordo con Siae che soddisfi tutte le parti”, riferisce un portavoce di Meta.

La reazione di Siae

“La decisione unilaterale di Meta di escludere il repertorio Siae dalla propria library lascia sconcertati gli autori ed editori italiani. A Siae viene richiesto di accettare una proposta unilaterale di Meta prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore del repertorio. Tale posizione, unitamente al rifiuto da parte di Meta di condividere le informazioni rilevanti ai fini di un accordo equo, è evidentemente in contrasto con i principi sanciti dalla Direttiva Copyright per la quale gli autori e gli editori di tutta Europa si sono fortemente battuti”. Così la Siae in una nota.

“Colpisce questa decisione, considerata la negoziazione in corso, e comunque la piena disponibilità di Siae a sottoscrivere a condizioni trasparenti la licenza per il corretto utilizzo dei contenuti tutelati. Tale apertura è dimostrata dal fatto che Siae ha continuato a cercare un accordo con Meta in buona fede, nonostante la piattaforma sia priva di una licenza a partire dal 1 gennaio 2023. Siae – conclude la nota – non accetterà imposizioni da un soggetto che sfrutta la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell’industria creativa italiana”.

Sangiuliano: “Lese regole su cui si basa convivenza vari soggetti”

“Noi dobbiamo difendere l’opera di ingegno degli autori italiani, che è un bene immateriale, ma che esiste. La musica è frutto di anni e anni di studio. Tutelare il lavoro degli autori è un principio prima etico e poi anche di natura giuridica. Qui si vanno a ledere anche le regole su cui si basa la convivenza pacifica dei vari soggetti. Credo che i colossi transnazionali debbano rispettare l’autorità e le norme degli Stati ma soprattutto l’opera di ingegno degli artisti”. Lo ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in audizione sulla legge europea per la libertà dei media davanti alle Commissioni Cultura e Trasporti della Camera, a proposito della decisione di Meta di non rinnovare l’accordo con la Siae. 

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