Un sì deciso, anzi definitivo, viste le percentuali bulgare. Con il 94% gli operai di Taranto del'Ilva hanno votato a favore dell'accordo con Arcelor Mittal siglato il 6 settembre scorso al Mise. I votanti sono stati 6.866, con 6.452 favorevoli; 392 i contrari, 12 gli astenuti. Complessivamente, secondo fonti sindacali, i sì nel gruppo sono stati 8.255 (92,82%) e i contrari 596 (6,70%). Infatti, oltre alla città pugliese, hanno indetto assemblee per il referendum Genova, Novi Ligure, Marghera, Racconigi, Milano, Padova, Salerno e Paderno Dugnano.

La tendenza in questi giorni era sicuramente molto positiva, ma forse neanche le sigle si aspettavano un traguardo simile. "Esprimiamo grande soddisfazione per il risultato raggiunto, anche i lavoratori approvano l'intesa. Dopo 6 anni dal sequestro dell'area a caldo, 12 decreti salva Ilva e decine di scioperi, con l'approvazione dell'accordo da parte dei lavoratori, si chiude una delle vertenze più complesse del nostro Paese", dichiarano in una nota congiunta i segretari generali della Fim-Cisl, Marco Bentivogli, della Fiom-Cgil, Francesca Re David, e della Uilm-Uil, Rocco Palombella.

Il sì all'accordo prevede l'assunzione immediata di 10.700 lavoratori; l'azienda dà la garanzia per il completo assorbimento di tutti i lavoratori a partire dal 2023, in concomitanza con la fine del piano ambientale e la fine della liquidazione di Ilva. L'intesa raggiunta complessivamente porta in dote 4,2 miliardi di investimenti per il rilancio del siderurgico, 1,25 miliardi industriali, 1,15 miliardi ambientali, a cui si sommano 1,2 miliardi sequestrati ai Riva per le bonifiche e l'ambiente.

Esulta anche il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio: "Per Ilva abbiamo ottenuto il miglior risultato possibile nelle peggiori condizioni possibili. Abbiamo lavorato per migliorare sia il piano ambientale sia quello occupazionale. Il risultato emerso dalle votazioni dei lavoratori conferma l'azione di questo Governo su una vicenda tanto delicata quanto quella dell'Ilva". Ora governo e sindacati, nonostante qualche frecciatina anche nel giorno della festa, puntano a rilanciare Taranto soprattutto sul piano ambientale, e "monitorare l'andamento dei lavori ambientali e di messa in sicurezza dei siti". Venerdì conferenza dei sindacati: gli operai, intanto, tirano un sospiro di sollievo dopo un decennio da incubo.

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