Roma, 10 set. (LaPresse) – “Non credo che dai nuovi documenti” sull’11 settembre che verranno desecretati dall’amministrazione di Joe Biden “salterà fuori la famosa pistola fumante, la responsabilità acclarata del governo saudita”. Lo ha detto a LaPresse Gianluca Pastori, ricercatore associato dell’Ispi e docente all’Università Cattolica, parlando delle carte che il presidente Usa ha deciso di declassificare prima del ventennale degli attentati terroristici che colpirono le Torri Gemelle e il Pentagono. “In questi vent’anni abbiamo avuto molti rilasci di documenti, c’è stato il lavoro della commissione d’indagine congressuale, ci sono stati dei rilasci fatti dalla stessa amministrazione Bush Jr., da Obama, da Trump”, ha spiegato Pastori. “Che alcuni degli attentatori avessero avuto rapporti con cittadini e con funzionari sauditi ormai è un dato acclarato, non ci sarà bisogno del nuovo rilascio per saperlo. Dubito però fortemente che in qualche documento ci sia scritto: il governo saudita ha esplicitamente appoggiato quanto accaduto. Non dobbiamo aspettarci da questi nuovi documenti qualcosa che permetta di riscrivere la storia o che cambi in maniera esplicita il rapporto che esiste oggi tra gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita”, ha concluso.

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