Roma, 10 set. (LaPresse) – “La memoria dell’11 settembre, al di là della retorica, rimane fortemente divisiva. Il fatto che il presidente Usa Joe Biden abbia deciso nei giorni scorsi di desecretare molti documenti su quel che è successo, è indicativo del fatto che gli Stati Uniti non hanno ancora elaborato completamente l’accaduto”. Lo ha detto a LaPresse Gianluca Pastori, ricercatore associato dell’Ispi e docente all’Università Cattolica, parlando del ventennale degli attentati terroristici che colpirono le Torri Gemelle e il Pentagono. “Le famiglie delle vittime”, ha spiegato Pastori, “sono un gruppo di persone molto forte da questo punto di vista e sostengono che le varie amministrazioni, nessuna esclusa, abbiano nascosto responsabilità su quello che è successo, che l’amministrazione abbia sempre saputo chi fossero i veri colpevoli e l’abbia nascosto per convenienza, che abbia nascosto le responsabilità delle strutture di sicurezza. Tanti interrogativi che fanno sì che oggi la commemorazione dei vent’anni dall’11 settembre non sia un momento di unità per il Paese, ma un momento di nuove divisioni”.

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