Milano, 1 nov. (LaPresse) – “È del tutto evidente che l’aumento dei contagi sia strettamente legato ai cortei che si sono svolti in città. Dobbiamo pensare a interventi da mettere in campo proprio alla luce di quello che abbiamo visto. L’attesa di questi giorni era per tradurre questi dati in azioni da mettere in campo. Ci riuniremo come comitato provinciale dell’ordine e della sicurezza pubblica e cercheremo il massimo coordinamento. L’azione amministrativa deve avere dei canoni. Per me in questo momento prevale il diritto alla salute, e dobbiamo trovare forme per non reprimere il diritto alla libera manifestazione, ma quanto meno comprimerlo. Non si tratta di scegliere tra manifestazioni statiche o dinamiche, occorre innanzitutto prevedere la possibilità di adottare provvedimenti che anticipino, almeno per quanto riguarda cortei e menifestazioni le misure da zona gialla, l’obbligo di mascherine e distanziamento. Oltretutto abbiamo visto che molte di queste persone vengono da fuori, e ci infettano. E non possiamo permettere che tante persone continuino a sfidare il virus, ammalarsi e diffonderlo. Dobbiamo ad esempio individuare delle sanzioni particolarmente dure per gli organizzatori di manifestazioni in cui non vengono usate le mascherine. Altrimenti il rischio è quello di arrivare in fretta alla zona gialla. Firmerò ora un provvedimento in cui aggiungeremo piazza Unità d’Italia ai luoghi interdetti alle manifestazioni, almeno fino al 31 dicembre. E lancio un appello: siete liberi di non vaccinarvi, di fare tamponi ogni 48 ore, ma lasciate vivere gli altri”. Lo ha detto il prefetto di Trieste, Valerio Valenti, in conferenza stampa facendo il punto sulla difficile situazione dell’aumento dei contagi in città e nella regione.
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