Roma, 9 ago. (LaPresse) – Prima lo status di rifugiati, poi il “reclutamento” nella delinquenza e nella prostituzione minorile. Questo si celerebbe, secondo l’inchiesta che da qualche mese ha attivato la Procura di Roma, dietro le ragazzine e i ragazzini di nazionalità straniera che quotidianamente vengono abbandonati davanti ai Distretti ed ai Commissariati della Polizia di Stato nella Capitale e in altre città italiane. I numeri dei ragazzini abbandonati, che ogni giorno vengono gestiti nei vari uffici di Polizia, sono allarmanti; solo il Commissariato San Lorenzo dall’inizio del 2023 ne ha trattati 250. Le organizzazioni criminali straniere, che gestiscono la tratta dei minori e li portano a Roma, Milano, Torino e Napoli, “comprano” i ragazzini o li rapiscono alle famiglie d’origine, in genere molto povere, in Africa o nell’Europa dell’est, per avviarli ad attività criminali, come lo spaccio di droga, la prostituzione e l’accattonaggio. Chi gestisce la tratta dei minori sfrutta le maglie delle norme sull’ immigrazione che, impediscono il ripatrio dei minorenni non accompagnati e quando la loro nazionalità è incerta, ma impongono di fornire loro assistenza sanitaria e lo status di rifugiati. Una volta che ottengono il riconoscimento dello status e vengono collocati nelle case famiglia gestite dai Servizi Sociali del Comune di Roma, da li a poco vengono “prelevati” di nuovo dai loro aguzzini e avviati al crimine.
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