In un'intervista la magistrata avrebbe lodato la prestanza fisica del presunto killer e definito "robetta" i precedenti a suo carico
L’Associazione Nazionale Magistrati condanna le parole della procuratrice reggente di Rovereto, Viviana Del Tedesco, che in un’intervista a La Verità, parlando dell’omicidio di Iris Setti (la donna uccisa in un parco a Rovereto) avrebbe descritto il presunto killer Nweke Chukwuka lodandone la prestanza fisica e definendo “robetta” i precedenti penali a suo carico. “Apprendiamo dagli organi di stampa, cartacea e digitale, che la dottoressa Viviana Del Tedesco, procuratrice reggente della procura della Repubblica di Rovereto, ha reso nei giorni scorsi diverse interviste in merito all’efferato delitto consumatosi in quella città lo scorso 5 agosto e per il quale risulta unico indagato il signor Nweke Chukwuka, attualmente in regime di custodia cautelare. Questa giunta interviene per esprimere, in maniera pacata ma ferma, la propria presa di distanze dalle dichiarazioni rese dalla dottoressa Del Tedesco, che trova discutibili e inopportune sia nel contenuto sia nel tenore delle espressioni adoperate”, si legge in una nota diffusa dalla presidente del tribunale di Bolzano, Francesca Bortolotti, in rappresentanza della giunta distrettuale dell’Associazione nazionale magistrati del Trentino Alto Adige. “Ci auguriamo che al più presto arrivi una smentita da parte della collega, sebbene la pluralità di dichiarazioni che gli organi di stampa le attribuiscono nelle interviste renda difficile pensare che esse siano state amplificate o, peggio, travisate – si legge nella nota -. In attesa di chiarimenti, non è superfluo ricordare la necessità che i rapporti tra magistratura e organi di informazione siano mantenuti sempre entro limiti di continenza e pertinenza con i fatti su cui il magistrato intende riferire. Non sembra che, nelle dichiarazioni che le sono attribuite, la dottoressa Del Tedesco abbia fatto un uso accorto del potere di conferire con gli organi di stampa, se è vero che sono state riportate espressioni che palesemente esondano dagli argini che la pendenza di un procedimento penale, per giunta ancora in fase di indagini preliminari, imponeva di rispettare”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata