I contagi sono stati più di 21mila tra il 31 agosto e il 6 settembre

Salgono i casi Covid registrati in Italia nell’ultima settimana: secondo i dati del monitoraggio del ministero della Salute sono infatti 21.309 i contagi nella settimana tra il 31 agosto e il 6 settembre con un aumento in percentuale del 44% rispetto al 20% della sola settimana precedente. In lieve calo il dato dell’occupazione dei reparti che vede 1.872 pazienti con una percentuale del 2,7% contro il 3% dei 7 giorni precedente e un totale di 62.352 posti letti. In lieve aumento i ricoveri in terapia intensiva con 49 pazienti e un totale di 8.858 per un tasso dello 0.6% contro lo 0.4% della settimana precedente.

Per i pazienti che presentano sintomi compatibili con Covid-19 e che devono effettuare un accesso in pronto soccorso o in ospedale, oltre al tampone per SARS-CoV-2, “laddove possibile e per “mantenere un percorso più ampio di sorveglianza epidemiologica con la ricerca”, “si potranno effettuare test anche per la ricerca di altri virus “quali ad esempio virus influenzali A e B, VRS, Adenovirus, Bocavirus, Coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2, Metapneumovirus, virus Parainfluenzali, Rhinovirus, Enterovirus”. È quanto si legge in una circolare del ministero della Salute. Il tampone, precisa ancora la circolare, verrà richiesto anche agli “ospiti che devono accedere alle strutture residenziali sanitarie e socio-sanitarie, in cui siano presenti persone fragili a rischio per età o patologie concomitanti”, come nei casi di nuovi ingressi e trasferimenti nelle residenze sanitarie e socio-sanitari.Per tutti coloro che non presentano sintomi compatibili con Covid, precisa la circolare, non sarà richiesto il tampone per l’accesso in pronto soccorso e il ricovero in ospedale. 

Pregliasco: “Con questi dati, aumento morti tra fragili”

“Quello che si vede oggi, e non solo in Italia, è un incremento nel numero dei casi e dovremmo ancora subire delle onde di risalita nell’arco di 2-3 anni che porteranno a una minore intensità” di diffusione del virus, ma “a fronte di questa risalita dei casi ci sarà anche una risalita dei decessi e delle ospedalizzazioni. Sarà con una proporzionalità inferiore rispetto al passato e quindi non ci sarà un grande impatto sulla sanità pubblica ma quello che temiamo è l’aumento dei casi, dei fragili e anziani coinvolti”. Ciò significa che “i fragili moriranno meno rispetto agli anni della pandemia ma che i decessi aumenteranno”. Così a LaPresse Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore Sanitario dell’Irccs Ospedale Galeazzi. “Serve buon senso. Oggi c’è la tendenza a pensare che sia finito tutto ma sappiamo che non è così. Abbiamo diversi modi per proteggerci. La prima è la vaccinazione, specie per i fragili. Poi fare tamponi ai fragili sintomatici, anche perché per loro vuol dire accedere rapidamente ai farmaci anti virali che oggi ci sono e infine le mascherine, in ospedale e quando si è a contatto con i fragili” dice ancora Pregliasco. Quella delle mascherine, precisa il professore, è “anche una scelta politica. Bisognerà bilanciare tra l’esigenza di salute pubblica e le scelte legate all’economia e alla socialità. Sarà un compito difficile perché oggi è subentrata l’abitudine al rischio e siamo abituati al ‘rischio’ Covid”. 

Ue: “Aumento casi, restare vigili”

“Il Covid-19 potrebbe non essere così prominente sugli schermi radar come lo era un anno fa, ma ciò non significa che sia scomparso. Dopo diversi mesi di tassi di infezione molto bassi, in alcuni paesi i contagi hanno ripreso ad aumentare, anche se in termini assoluti siamo molto al di sotto delle ondate precedenti”. Lo riferisce a LaPresse un portavoce della Commissione europea, interpellato sulla situazione attuale del Covid e l’aumento dei casi in Italia. “Questo aumento ha coinciso con la diffusione di nuove varianti, ma ci sono anche altri fattori, come grandi assembramenti durante i periodi festivi o livelli più bassi di protezione immunologica dopo diversi mesi di incidenza molto bassa della malattia – ha spiegato il portavoce -. Per il momento ci sono prove limitate che i ricoveri siano in aumento o che i sistemi sanitari siano sotto pressione, questo è ovviamente confortante ma, come sempre, dobbiamo rimanere vigili nel corso dei prossimi mesi”. 

“Con la nostra strategia europea sui vaccini, ad esempio, continuiamo a garantire che tutti gli Stati membri abbiano accesso ai più recenti vaccini contro il Covid-19 adattati per proteggere i più vulnerabili e affrontare l’evoluzione epidemiologica del virus. Solo la settimana scorsa abbiamo raggiunto un’altra pietra miliare con l’autorizzazione del vaccino anti Covid-19 adattato Comirnaty XBB.1.5, sviluppato da BioNTech-Pfizer. Questo nuovo vaccino proteggerà meglio dalle varianti attuali e nuove ed è ora in fase di consegna agli Stati membri. Si prevede che le autorizzazioni per ulteriori vaccini adattati seguiranno molto presto” dice ancora il portavoce.

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