Roma, 26 giu. (LaPresse) – Quelle per la successione di Ebrhaim Raisi sono “elezioni farsa”. Lo afferma a LaPresse Kamran Dalir, membro della Commissione affari esteri del Consiglio nazionale della resistenza iraniana. “Lo si può vedere dalla rosa dei candidati ammessi – aggiunge -, sono stati coinvolti in tutti i precedenti crimini del regime, con un ampio background nell’apparato di sicurezza”. Secondo Dalir, la morte del “macellaio di Teheran” Ebrahim Raisi “è stato un colpo monumentale”, dato che “Ali Khamenei ha perso la persona più fedele tra i ranghi del regime”, e la sua morte “non lascerà a Khamenei altra scelta se non quella di adottare un approccio più conservatore, ovvero aumentare la repressione interna, le esecuzioni e promuovere il terrorismo nella regione, oltre ad accelerare lo sviluppo di armi nucleari per garantire il suo potere”.

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