Milano, 26 giu. (LaPresse) – Zaccaria Mouhib, in arte il trapper Baby Gang, è stato scarcerato e torna agli arresti domiciliari. Lo ha deciso il tribunale del Riesame di Milano annullando l’ordinanza della Corte d’appello di Milano con cui lo scorso 29 aprile era stato disposto l’aggravamento della misura nei confronti del 22enne per una serie di violazioni, a cominciare dalla diffusione sui suoi canali social di immagini promozionali del nuovo album in cui mostra una pistola, dell’erba e ostentando il braccialetto elettronico. Baby Gang, che era recluso nel carcere di Busto Arsizio, ora potrà tornare ai domiciliari. Secondo i giudici del tribunale della Libertà (collegio Galli-Buzzanca-Alonge), che hanno accolto la richiesta dell’avvocato Niccolò Vecchioni, i magistrati d’appello non avrebbero tenuto “conto” del fatto che il trapper fosse “stato autorizzato” dalla stessa “Corte” e “dal Tribunale prima” a “derogare sia all’obbligo di permanenza al domicilio” e al “divieto di comunicare con soggetti terzi”. Nel tempo al 22enne sono state concesse diverse “autorizzazioni” per “lo svolgimento dell’attività lavorativa” e in particolare “shooting fotografici, la produzione di videoclip” oltre a “prevedere espressamente la possibilità di incontrare, presso il domicilio, uno dei propri collaboratori”. Nell’udienza tenuta ieri la difesa di Baby Gang ha sostenuto che le immagini divulgate sui social e per le quali la Procura generale di Milano che sta celebrando il processo d’appello per la sparatoria di corso Como ha chiesto il rientro in carcere, allegando alcuni screenshot telefonici, sono immagini “promozionali” del nuovo album musicale in uscita quello stesso mese. Nel girato viene mostrata una pistola ‘finta’, ‘erba ‘finta’ (come anche un carro armato finto) di cui ci sarebbero le fatture. Il trapper avrebbe sempre ‘lavorato previa autorizzazione’ come dimostrerebbe il suo ‘percorso autorizzativo’.

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