Milano, 5 lug. (LaPresse) – Il gup di Milano, Patrizia Nobile, ha condannato per lesioni aggravate a 10 mesi con pena sospesa uno degli agenti della polizia locale di Milano per la vicenda della transessuale ‘Bruna’, manganellata mentre dava in “escandescenza” dopo un intervento il 24 maggio 2023 in zona Parco Trotter a Milano e poi portata nell’Ufficio centrale arresti e fermi della polizia locale (Ucaf). Il vigile 31enne è stato processato con rito abbreviato. La gup ha accolto la richiesta di condanna del pubblico ministero Giancarla Serafini e ha condannato il vigile 31enne anche un risarcimento da liquidarsi in sede in civile. Altri due agenti, accusati di lesioni aggravate in concorso e falso in concorso, sono stati rinviati a giudizio insieme alla trans 43enne, imputata di lesioni aggravate, resistenza, rifiuto di fornire indicazioni sulla propria identità e ricettazione per essere stata trovata in possesso di una tessera Atm intestata a una donna e che sarebbe stata rubata il 26 novembre 2022 in un’abitazione. Per tutti il processo partirà il 14 novembre. Prosciolti con sentenza di non luogo a procedere invece altri due vigili urbani di 50 e 56 anni imputati solo per il falso. Secondo l’accusa avrebbero scritto nella relazione di servizio che ‘Bruna’ “non presentava altre lesioni visibili” ad eccezione degli occhi gonfi e rossi e una lesione al labbro inferiore. Per il gufo il fatto non costituisce reato. Le motivazioni della sentenza saranno depositate in 60 giorni.

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