Firenze, 15 lug. (LaPresse) – Quattro persone, sono state rinviate a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sul presunto racket delle camere dell’ex albergo Astor di Firenze, struttura all’epoca occupata abusivamente da decine di persone e da dove il 10 giugno dello scorso anno scomparve la piccola Mia Kataleya Chicclo Alvarez, per tutti Kata. Tra i rinviati a giudizio, tutti di nazionalità peruviana, figura anche Abel Alvarez Vasquez, 30 anni, zio materno di Kata. Gli altri tre, di età compresa tra i 38 e i 64 anni, sono Carlos De La Colina Palomino, detto Carlos, Nicolas Lenes Aucaucasi, detto Nicolas eCarlos Manuel Salinas Mena, detto Manuel. I reati contestati ai quattro sono estorsione, tentata estorsione e rapina, commessi tra il novembre del 2022 e lo scorso maggio, nonché tentato omicidio e lesioni gravi commesse il 28 maggio, quando secondo quanto ricostruito dagli investigatori, all’Astor vi fu un raid punitivo, con bastoni e mazze da baseball, da parte dei quattro indagati, probabilmente insieme ad altri non ancora identificati, nei confronti di alcuni occupanti. In quella circostanza un uomo precipitò da una finestra dell’ex hotel per sfuggire all’aggressione. Gli indagati, per gli inquirenti, avrebbero preteso il pagamento di somme tra 600 e 700 euro dalle persone che volevano entrare nella struttura. Proprio la pista del racket delle stanze dell’ex hotel Astor è una di quelle seguite con maggiore attenzione dagli investigatori che indagano sulla scomparsa di Kata. Il gup ha disposto l’inizio del processo l’8 aprile del prossimo anno.

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