Ginevra (Svizzera), 6 nov. (LaPresse/AP) – Il governo del Libano presenterà una denuncia contro Israele all’Onu per gli attacchi esplosivi con i cercapersone di metà settembre. Le esplosioni, ampiamente attribuite a Israele, che però non ha né confermato né smentito il coinvolgimento, hanno causato almeno 37 morti, tra cui due bambini, ferendo oltre 3mila persone. Il ministro del Lavoro libanese Moustafa Bayram ha affermato di essersi recato a Ginevra per presentare formalmente denuncia contro Israele all’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL). Bayram ha affermato che il bilancio delle vittime è addirittura più alto di quanto inizialmente riportato, dichiarando che “più di 4.000 civili sono caduti in pochi minuti a causa dell’attacco”. “Questo sistema di guerra e conflitto può aprire la strada a molti che evitano il diritto umanitario internazionale per adottare questo metodo di combattimento”, ha detto il ministro ai giornalisti nel complesso dell’Onu a Ginevra, “è un precedente molto pericoloso, se non viene condannato”, “ci troviamo in una situazione in cui oggetti ordinari – oggetti usati nella vita quotidiana – diventano pericolosi e letali”.
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