Roma, 16 dic. (LaPresse) – “Ci sono multinazionali che spostano attività in luoghi dove è più facile sfruttare il lavoro, mettendo in difficoltà famiglie e comunità e annullando competenze lavorative che si sono costruite in decenni. E c’è una finanza che rischia di servirsi di criteri usurai, quando favorisce chi è già garantito ed esclude chi è in difficoltà e avrebbe bisogno di essere sostenuto con il credito”. Lo ha detto Papa Francesco, ricevendo in udienza le delegazioni di alcuni istituti bancari italiani. “Il rischio che vediamo è la distanza dai territori – prosegue il Santo Padre -. C’è una finanza che raccoglie fondi in un luogo e sposta quelle risorse in altre zone con l’unico scopo di aumentare i propri interessi. Così la gente si sente abbandonata e strumentalizzata. Quando la finanza calpesta le persone, fomenta le disuguaglianze e si allontana dalla vita dei territori, tradisce il suo scopo. Diventa economia incivile”.

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