Bolzano, 24 gen. (LaPresse) – “Chiedo perdono alle persone coinvolte, alle comunità parrocchiali e ai fedeli. La perizia commissionata dalla diocesi non è un punto di arrivo, ma un mandato per continuare a lavorare con tutta la determinazione possibile”. Lo ha sottolineato il vescovo della diocesi di Bolzano-Bressanone, monsignor Ivo Muser, in una conferenza stampa indetta per commentare i risultati dello studio sugli abusi nella chiesa pubblicato lunedì. Il vescovo sottolinea che “la trasparenza, l’onestà e il coraggio di dire la verità sono essenziali per ridare fiducia e credibilità alla Chiesa”. Muser si è assunto personalmente “la responsabilità per le omissioni durante il suo periodo di episcopato, tra cui l’insufficiente controllo dei sacerdoti sospetti, la riluttanza nell’adottare chiare misure preventive nei confronti dei sacerdoti accusati e la documentazione carente nel delineare i passi nella gestione dei casi di abuso”. Sono 41 i sacerdoti accusati, di cui 29 “con un alto grado di certezza”. 59 le vittime identificate.

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