Roma, 19 feb. (LaPresse) – La presidente della prima Corte d’Assise di Roma ha chiesto l’invio degli atti in procura della testimonianza dell’ex consigliere diplomatico di Matteo Renzi a Palazzo Chigi, Armando Varricchio ascoltato, lo scorso 11 febbraio, durante l’udienza del processo sul sequestro, le torture e l’omicidio del ricercatore friulano di 26 anni morto nel 2016 al Cairo Giulio Regeni. Nell’udienza di oggi infatti, Varricchio ha inviato una nota con la quale ha spiegato che contrariamente a quanto aveva riferito in aula, dopo aver consultato le agende con gli appuntamenti dei giorni in cui Giulio scomparve, in quel periodo non si trovava a Roma ma in Giappone. “Siamo rimasti tutti basiti – ha affermato l’avvocata, Alessandra Ballerini, legale di parte civile della famiglia. Abbiamo ascoltato tutti in aula le dichiarazioni dell’ex consigliere Varricchio, che per quanto imbarazzata era stata una testimonianza nella quale si dava atto di una serie di cose ed aveva riferito contatti frequenti con la Farnesina e oggi viene fuori che si è occupato della scomparsa di Giulio solo il 31 sera”, conclude Ballerini”.

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