Roma, 5 mar. (LaPresse) – “La riforma costituzionale sulla giustizia punta a raggiungere un obiettivo di sistema e che finora il sistema non ha raggiunto. L’articolo 111 della Costituzione ci dice che ‘il giusto processo’ è quello che si ‘svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo e imparziale’. Il giusto processo si attua, in contradditorio, davanti ad un giudice che non deve solo essere terzo, ma che deve anche apparire terzo. È esattamente ciò che intendiamo fare noi con questa riforma, che prevede la separazione fra chi accusa e chi giudica e che punta a garantire una vera parità processuale fra accusa e difesa”. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in occasione all’incontro a palazzo Chigi con i vertici dell’Unione delle Camere penali per discutere della riforma che prevede la separazione delle carriere tra giudici e pm e l’istituzione di un doppio Csm e di un’Alta corte disciplinare. “È un punto che voi avete sottolineato in tante occasioni – ha quindi aggiunto la premier –, insieme al fatto che la separazione delle carriere costituisce ormai un processo ineludibile, non solo dopo l’entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale ma anche dopo le riforme Castelli e Cartabia, che hanno delineato una figura di pubblico ministero sensibilmente diversa rispetto a quella prevista in origine nel nostro ordinamento giudiziario”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata