“Il Giornale d’Italia” riprende una sentenza della IX Sezione del Tribunale di Milano che dispone l’affidamento esclusivo alla madre dopo la resistenza del padre alla vaccinazione anti Covid dei due figli minori
Una decisione controversa per il quotidiano online che ne sottolinea le criticità: a fine Maggio 2022, nonostante il sistema del green pass fosse ormai terminato, anche al chiuso, e nonostante l’opposizione del padre, che aveva depositato una lunga memoria articolata e completa dei più recenti dati scientifici, il giudice, dopo aver già disposto poche settimane prima la vaccinazione anche del figlio minore di anni 13 e averne imposto la scelta scolastica, disponeva anche la vaccinazione della sorella di anni 16.
La vaccinazione è stata inoltre disposta a fronte di un certificazione effettuata dal medico di base dei genitori, che dichiarava che la minore avrebbe potuto ricevere la terza dose. Secondo “Il Giornale d’Italia”, senza averla mai incontrata, né visitata (con conseguente denuncia per falso ideologico) e in presenza di una specifica richiesta di approfondimenti medici e analisi del sangue richiesti da un’immunologa, in un quadro medico delicato, avendo manifestato effetti avversi già con la seconda dose e avendo ancora i valori assai elevati.
I minori avevano poi ricevuto le prime due dosi senza il consenso del padre.
Questa la sentenza: Il Tribunale di Milano, Sezione IX Civile ha disposto “l’affidamento super esclusivo dei figli “maschio” e “femmina” alla madre, con limitazione della responsabilità genitoriale del padre quanto alle decisioni di maggior interesse per il figlio relative all’istruzione, all’educazione, alla salute, alla residenza del minore”.
Secondo “Il Giornale d’Italia”, che riporta la replica del padre dopo essere stato contattato dai servizi sociali, la posizione della Sez. IX del Tribunale di Milano si appalesa non solo gravemente deficitaria nell’approfondimento dei vari temi in questione, ma estremamente dannosa nei confronti dei minori e del loro rapporto con il genitore “perdente”.
Dopo la sentenza del giudice – continua il quotidiano online – che ha comportato la cessazione della frequentazione con il padre, la situazione del minore di 13 anni è drasticamente peggiorata, con la scuola praticamente abbandonata e la messa in pratica di comportamenti mai visti prima, con utilizzo di alcol e droghe leggere, in una situazione di abbandono. Il genitore fa sapere di aver depositato 3 ricorsi e di averne altri in preparazione, “e stiamo procedendo a depositare varie denunce in sede penale”.