Combattere il riscaldamento globale senza pregiudicare la crescita dei paesi emergenti. È l’obiettivo della donazione da 1,4 miliardi di dollari che la Fondazione Bill & Melinda Gates si è impegnata a stanziare per sostenere progetti in Africa e Asia che aiuteranno i piccoli agricoltori ad adattarsi ai cambiamenti climatici.
Ad annunciare lo stanziamento l’amministratore delegato della fondazione, Mark Suzman, durante la Cop27 a Sharm el-Sheikh in Egitto. Parte della somma andrà ad ampliare le iniziative gestite dal Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo a sostegno delle donne agricoltrici, che Melinda French Gates ha definito in una dichiarazione la “spina dorsale” dei sistemi alimentari africani. I fondi saranno destinati anche ai principali istituti di ricerca agricola.
Ma donazioni private come questa, stando a quanto riporta Carbon Brief, riescono a compensare solo parzialmente il mancato stanziamento di fondi per il clima da parte degli Stati occidentali in favore di quelli in via di sviluppo. Secondo il sito web britannico (citato dal Guardian) Stati Uniti, Regno Unito, Canada e Australia sarebbero sotto di miliardi di dollari rispetto alla loro ‘giusta quota’ di finanziamenti: i Paesi ricchi si erano impegnati a fornire 100 miliardi di dollari all’anno entro il 2020, ma l’obiettivo è stato mancato. La quota degli Stati Uniti, in base alle loro emissioni passate, sarebbe stata di 40 miliardi di dollari, ma nel 2020, l’ultimo anno per cui sono disponibili i dati, hanno fornito solo 7,6 miliardi. L’Australia e il Canada hanno fornito solo circa un terzo dei finanziamenti indicati dall’analisi, mentre il Regno Unito ne ha forniti tre quarti.