L'obiettivo è rinviarne l'esame all'autunno prossimo

Il Mes approda in Aula, ma la maggioranza continua a fare melina. La commissione Esteri della Camera dà il via libera alla proposta di legge delle opposizioni per la ratifica della modifica del trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità. Il centrodestra però diserta la seduta e, da quanto si apprende da fonti parlamentari, domani diserterà anche l’aula dove inizierà la discussione generale. L’obiettivo – a quanto viene riferito – è arrivare alla prossima settimana con in tasca un provvedimento di sospensiva della ratifica, per rinviarne l’esame almeno all’autunno prossimo.

Alla Camera oggi viene approvato il mandato al relatore sul testo base presentato dalla minoranza, con il voto favorevole di Pd, Az-Iv e +Eu e l’astensione di M5S e Avs. Per la maggioranza sono presenti solo il presidente della commissione Giulio Tremonti e il vice ministro degli Esteri Edmondo Cirielli in rappresentanza del governo, che non esprime un parere a nome dell’esecutivo e si rimette alla commissione stessa. La discussione generale sul Mes in assemblea inizierà domani alle 9.30. Stando ai rumors in Transatlantico gli scranni della maggioranza saranno vuoti, forse parlerà un solo esponente della coalizione di governo e verosimilmente ribadirà la posizione già espressa ieri dalla premier Giorgia Meloni: “L’interesse dell’Italia oggi è affrontare il negoziato sulla nuova governance europea con un approccio a pacchetto”, nel quale le misure “si discutono nel loro complesso nel rispetto del nostro interesse nazionale”.

Ma la vera partita si giocherà mercoledì prossimo, quando in aula a Montecitorio si dovrebbe cominciare a votare. A quel punto la maggioranza conta di avere l’asso nella manica, ovvero una motivazione tecnica per procedere con la sospensiva del provvedimento. Gli uffici legislativi, a quanto risulta, ci stanno lavorando ma non sono ancora chiare le modalità con cui ci si arriverà. Qualche incertezza anche sull’orizzonte temporale: l’ipotesi più probabile è che si fissi un termine in autunno, ma non viene escluso una dilazione ulteriore che potrebbe arrivare a un anno.

Sempre che non arrivino sorprese da Bruxelles, dove Meloni è impegnata per il Consiglio europeo. Domani si affronterà il tema della governance economica e non è escluso che i partner continentali possano tirare fuori il tema della ‘inadempienza’ dell’Italia sulla ratifica del trattato. La quale “consentirà che il Mes sia messo a disposizione di altri Paesi, che potrebbero invece decidere di volersene avvalere. Quindi mi auguro che questo possa essere considerato all’interno del dibattito in corso in Italia”, spiega oggi il presidente dell’Eurogruppo, Pascal Donohoe. Parole che non sembrano scalfire la posizione del governo, ribadita dal vicepremier Matteo Salvini: “Preferisco indebitarmi con gli italiani piuttosto che aderire a meccanismi stranieri che rispondono a logiche e interessi stranieri”.

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