L'esperto Marcello Ravveduto a LaPresse: "Nei nuovi neomelodici c'è il racconto delle 'paranze'"

Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini che hanno portato oggi a 27 misure cautelari nei confronti di esponenti e fiancheggiatori del clan camorristico Di Lauro, emerge che il cantante neomelodico Tony Colombo e la moglie Tina Rispoli avrebbero finanziato il clan con una somma complessiva di 500mila euro che il sodalizio avrebbe reinvestito per l’acquisito dei materiali e dei macchinari necessari all’allestimento di una fabbrica di sigarette. In quest’ultima, che è stata sequestrata, importando il tabacco grezzo dall’estero si sarebbe potuto confezionare direttamente i pacchetti di sigarette da rivendere nel territorio nazionale, o esportare all’estero.

Gli investimenti in attività meno rischiose rispetto al passato hanno anche riguardato la costituzione di alcune società fittiziamente intestate a terzi (ora sottoposte a sequestro), attraverso cui l’organizzazione gestiva una nota palestra, una sala scommesse e alcuni supermercati nonché il settore del contrabbando dei tabacchi lavorati esteri. Infatti, in quest’ultima attività illecita è stata cristallizzata l’esistenza di un’associazione a delinquere, stabile e transnazionale, diretta dal clan Di Lauro, finalizzata al traffico di tabacchi, con importazioni da paesi dell’Est europeo, quali Bulgaria e Ucraina di circa 1500 Kg di sigarette, caratterizzata da un sistema di distribuzione sul mercato campano, attraverso una rete di grossisti che rifornivano, in conto vendita, i rivenditori al dettaglio e da cui, settimanalmente, venivano prelevate le somme di denaro relative al pagamento delle forniture. 

Camorra, da Tony Colombo e moglie contributo consapevole a clan

Era un contributo “consapevole” quello di Tony Colombo e sua moglie Tina Rispoli – arrestati stamani – fornito al clan Di Lauro, operante a Napoli. I due indagati – secondo quanto si legge nelle carte dell’inchiesta – hanno grande notorietà, “sia sui social sia sulla stampa e infine, inevitabilmente, in programmi televisivi nazionali, soprattutto dopo la celebrazione del loro matrimonio, dopo una lunga convivenza che suggellava un legame anche di affari” tra il neomelodico e la moglie, vedova di Gaetano Marino, boss di camorra ucciso in un agguato a Terracina, in provincia di Latina, nel 2012. Un matrimonio che i due “decidevano di trasformare in un evento mediatico di grande risonanza, non solo per la pittoresca kermesse organizzata per la celebrazione del rito civile nel Maschio Angioino quanto per l’organizzazione di un evento musicale in Piazza del Plebiscito”.

I due hanno finanziato le “iniziative economiche legali (imprenditoriali nel campo della commercializzazione di abbigliamento e di prodotti alimentari e di bibite anche con marchi propri) ed illegali (stupefacenti) del clan e riferibili a Vincenzo Di Lauro” quale boss del clan. In questo modo hanno fornito “un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo, diretto ad esplicare un’effettiva rilevanza causale, come condizione necessaria per la conservazione o il rafforzamento delle capacità operative dell’associazione”. Nel corso delle indagini è inoltre emerso che Vincenzo Di Lauro “utilizzasse la casa discografica di Tony Colombo, quale punto di riferimento per incontri riservati con esponenti di vertice di altre organizzazioni criminali”.

Camorra, l’esperto: “Nei nuovi neomelodici c’è il racconto delle ‘paranze'”

I nuovi neomelodici “rappresentano una generazione più interna alle dinamiche dei clan, raccontano esplicitamente e sempre di più una dimensione della nuova generazione, quella delle ‘paranze‘, una generazione che si ribella e reclama una nuova autonomia”. Lo spiega a LaPresse Marcello Ravveduto, professore di storia contemporanea all’Università di Salerno, studioso del rapporto tra criminalità organizzata e neomelodia, nel giorno dell’arresto del cantante Tony Colombo nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Dda di Napoli contro il clan camorristico Di Lauro. La nuova generazione di neomelodici, racconta Ravveduto, “cerca di dimostrare, anche attraverso questi racconti, una capacità di costruire un loro sistema di rappresentazione differente dalla camorra che abbiamo conosciuto in passato. Ci sono tutti i meccanismi legati alla nuova generazione: l’utilizzo dei social, il racconto delle ‘stese‘ e della propria dimensione criminale all’interno di contesti di adolescenza, il rapporto conflittuale con i camorristi della generazione precedente, lo stile di vita della generazione Z, le discoteche, le piazze di spaccio, l’estetica del potere vestendo con capi di marche streetwear di lusso, tutti elementi che in parte avvicinano questa nuova scena neomelodica a quella trap”.

Fino all’utilizzo di Tiktok, il social che per la camorra è diventato una sorta di “erede” delle radio pirata che un tempo veicolavano i messaggi in codice dei clan, spesso rivolti ai carcerati. “Mentre prima c’era il messaggio in radio per una ‘presta libertà’ – conclude Ravveduto – oggi abbiamo ad esempio i familiari dei carcerati che usano Tiktok, fanno la ripresa di un cantante che magari dedica una canzone neomelodica al familiare che è in galera. Quel video poi, non si sa come, arriva in carcere al destinatario”.

Camorra, l’esperto: “Neomelodici sono i ‘poeti’ della cultura criminale”

“Il rapporto tra camorra e neomelodici torna, e continua a tornare, semplicemente perché gli ambienti sono gli stessi”. Marcello Ravveduto, professore di storia contemporanea all’Università di Salerno, studioso del rapporto tra criminalità organizzata e neomelodia, si esprime così a LaPresse nel giorno dell’arresto del cantante Tony Colombo nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Dda di Napoli contro il clan camorristico Di Lauro. Un arresto che ha riportato l’attenzione sul tema del rapporto tra la criminalità organizzata napoletana e la canzone neomelodica.”Il racconto della neomelodia – spiega Ravveduto – è un racconto di marginalità. La canzone neomelodica è forse l’anticipazione dei fenomeni social nei quali vediamo l’autorappresentazione dei criminali”. Nei primi anni della sua diffusione “la neomelodia era di fatto l’unico strumento, l’unico genere musicale, in grado di raccontare il mondo criminale. Questo perché i cantanti appartenevano spesso agli stessi ambienti, non necessariamente criminali ma che sono all’interno di una cerchia sociale limitrofa, intrecciata”.

Per lungo tempo la canzone neomelodica è stata quindi “uno dei pochi modi con i quali quel mondo riusciva a raccontarsi, in una realtà che non lo rappresentava dal punto di vista culturale. Potrebbe sembrare un’enormità, ma la canzone neomelodica era il loro modo poetico di raccontare il mondo in cui vivevano, il modo con il quale far venire fuori che esisteva una cultura autoctona di carattere criminale capace di esprimersi attraverso la neomelodia”. Tony Colombo, 37enne palermitano, da anni attivo nel panorama neomelodico e noto anche per essere il marito di Tina Rispoli, vedova del boss Gaetano Marino, “è una figura di passaggio tra la generazione dei neomelodici di inizio anni 2000 e la nuova generazione”. Non è un caso, sottolinea Ravveduto, “che il mondo a cui si riferisce sia quello degli anni ’90-inizio anni 2000, rappresentativo di una criminalità che ha prodotto la scissione a Scampia, un mondo che oggi appartiene a un’altra dimensione rispetto alla realtà criminale della città di Napoli, ricco, non più legato alla dimensione dello spaccio ma a quella del narcotraffico“. 

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