Lo rivelano dati dell'Inail, per cui il dato è in crescita annua del 4,7%. Aumentano anche le denunce di infortunio: +6,8%

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail nel primo mese del 2024 sono state 42.166 (+6,8% rispetto al gennaio 2023), 45 delle quali con esito mortale (+4,7%). In aumento anche le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 6.218 (+30,7%). Lo riferisce lo stesso Inail in una nota di aggiornamento sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro.

I dati rilevati al 31 gennaio di ciascun anno evidenziano a livello nazionale per il primo mese di quest’anno un incremento rispetto a gennaio 2023 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 34.248 del 2023 ai 36.414 del 2024 (+6,3%) sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, passati da 5.245 a 5.752 (+9,7%). A gennaio 2024 il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un aumento del 4,2% nella gestione Industria e servizi (dai 30.925 casi del 2023 ai 32.215 del 2024), del 9,1% in Agricoltura (da 1.545 a 1.685) e del 17,7% nel Conto Stato (da 7.023 a 8.266).

Incidenti lavoro in crescita in tutte le aree del Paese

L’analisi territoriale evidenzia una crescita delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente nel Nord-Ovest (+9,9%), seguito da Nord-Est (+6,6%), Centro (+4,8%), Sud (+4,7%) e Isole (+3,1%). Tra le regioni con i maggiori incrementi percentuali si segnalano Molise (+17,2%), provincia autonoma di Trento (+16,4%), Puglia (+13,9%) e Valle d’Aosta (+13,5%), mentre Abruzzo e Basilicata in controtendenza segnano rispettivamente decrementi dell’11,6% e dell’1,4%.

L’aumento che emerge dal confronto di mese tra il 2023 e il 2024 è legato sia alla componente femminile, che registra un +3,3% (da 15.131 a 15.631 denunce), sia a quella maschile, che presenta un +8,9% (da 24.362 a 26.535). L’incremento ha interessato sia i lavoratori italiani (+6,3%) sia quelli extracomunitari (+11,9%), mentre i comunitari registrano un calo del 3,0%. Dall’analisi per classi di età emergono aumenti generalizzati in tutte le fasce, tranne in quella 45-49 anni (-1,0%) e tra gli over 74 anni (-2,1%).

 

 

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